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Milan, Bonomi: “Nuovo stadio una necessità per ricavi ulteriori”

Stefano Bressi

Bonomi, rappresentante del Milan nel dibattito pubblico per la costruzione del nuovo stadio, ha parlato così al primo incontro.

Oggi si è tenuto a Palazzo Marino il primo incontro di dibattito pubblico per la costruzione del nuovo San Siro come vorrebbe il Milan e per i rossoneri era presente Giuseppe Bonomi, che ha anche rilasciato alcune dichiarazioni, toccando diversi argomenti. Ecco le sue parole ai giornalisti presenti: "È opportuno chiarire la posizione delle società rispetto a questa fase. Affrontiamo il dibattito pubblico con assoluto spirito costruttivo, siamo sollevati dalla possibilità di poter darvi conto esattamente dei contenuti della nostra proposta. Fino a ora è stata raccontata non da coloro che l’hanno elaborata e a pezzi, non nella sua esattezza completa. Ci metteremo in posizione di grande ascolto e siamo disponibili a valutare ciò che in termini di miglioramento della proposta potrà emergere. Molti penseranno che questo dibattito si fonda sulla proposta di costruzione di un nuovo stadio. Questo è parzialmente vero: la costruzione di un nuovo stadio rappresenta nella nostra visione il caposaldo di un vero e proprio piano di rigenerazione urbana. Ritengo che sia un’area che si debba prestare a una riqualificazione complessiva. Bisogna attribuire una vocazione all’area del progetto: la grande funzione urbana di quell’area introduce la vocazione sportiva di tutta l'area territoriale. Occorre anche un caposaldo: il principale è la costruzione di un nuovo stadio ma non è solo quello. Vogliamo costruire una vera e propria cittadella dello sport che sia luogo di aggregazione aperto alla città. Noi vorremmo, con un investimento privato su un’area pubblica, dato da considerare con grande attenzione, costruire un luogo per la città: con un nuovo stadio moderno ma inserito in una cittadella dello sport, anche immersa in un’area verde. Il verde serve per far vivere l’area e insediare in quell’area altri impianti sportivi amatoriali che possono andare dal padel al calcetto al beach volley: un polmone verde, ma vivo. Inoltre più l’area è viva, più l’area è sicura. Le società necessitano di una nuova struttura sportiva, moderna, efficiente, esempio di sostenibilità e che garantisca un’esperienza migliore per tifosi e visitatori. Alle società serve anche un impianto che assicuri ricavi ulteriori rispetto a quelli attuali che sono meno della metà rispetto a quelli delle grandi squadre europee. Un sistema territoriale compete anche attraverso lo sport e se vogliamo che le nostre squadre siano competitive occorre dar loro la possibilità di competere ad armi pari con le grandi società a livello mondiale. Abbiamo cercato di costruire una proposta che tenga conto non solo degli interessi delle società, ma anche della città, delle comunità che gravitano attorno a quest’area. Può essere una proposta vincente per tutti. L’obiettivo è quello di creare un quartiere che offra servizi a chi opera e abita in quel territorio ma più in generale all’intera città. Vogliamo andare a realizzare un’area totalmente preclusa al traffico di superficie, pedonale".

Sui prezzi dei biglietti che saranno più alti: "In realtà la somma che è stata fatta delle presenze effettive non porta mai a 60mila unità. E poi noi prevediamo, per incrementare i nostri ricavi, uno spazio discreto, direi consistente, per la cosiddetta hospitality. Proprio quello spazio permetterà alle due società di fare una politica di prezzi ponderata e che tenderà a una calibrazione dei prezzi stessi. Quindi i nostri tifosi non si devono preoccupare".