Dov'è il gioco?
—Esclusa la vittoria, ci chiediamo dove sia il gioco. Il Milan è apparso troppo lento, macchinoso e prevedibile. Nella sfida contro l'Udinese, i rossoneri avevano messo in campo molta più intensità e qualità. Sarà stata la pressione di una partita europea? Non lo sappiamo, ma Fonseca deve assolutamente ideare nuove trame di gioco. Il Milan si affida principalmente alle qualità di Leao e Theo Hernandez, dopotutto è la catena più pericolosa, ma ha il vitale bisogno di trovare un calibro che possa permettergli di pungere anche con le altre pedine a disposizione. Okafor e Chukwueze indicano la strada, così come Pulisic, ma questa squadra vive ancora, e troppo, di spunti individuali.
La principale difficoltà del Milan, e non è una novità, emerge contro le squadre che si chiudono a riccio. Il Bruges si è reso molto pericoloso in contropiede e questo risulta ancora essere il tallone d'Achille della squadra di Fonseca. I rossoneri avanzano con tanti uomini in avanti ma creano poco e nulla contro le difese schierate. Troppi palloni persi e tanti passaggi in orizzontale. Insomma, i singoli possono risolvere molte situazioni, ma non possono farlo sempre. LEGGI ANCHE: Milan, Chukwueze si è sbloccato: Fonseca pronto alla svolta tattica
© RIPRODUZIONE RISERVATA