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Milan, dov’è il gioco? Contro il Bruges l’hanno vinta Pulisic e Reijnders

Francesco Aliperta Redattore 
Il Milan vince contro il Bruges ma latita nel gioco di squadra. Paulo Fonseca deve trovare un'alternative alle sole giocate dei singoli

Ottenere una vittoria era a dir poco fondamentale. Il Milan conquista i primi 3 punti della nuova Champions League contro il Bruges, ma non senza brividi. La squadra di Paulo Fonseca soffre nel primo terzo di partita, con Maignan impegnato in due belle parate, e viene aiutato dall'eurogol di Christian Pulisic direttamente da calcio d'angolo. Il match sembra essere in discesa ma arriva l'inaspettato pareggio di Sabbe. Il tutto, tra l'altro, con il Bruges in 10 uomini a causa dell'espulsione di Onyedika.

Sul punteggio di 1-1,e con un uomo in più, dunque, il Milan avrà dominato? No, il Bruges prende coraggio e mantiene il pallino del gioco. I rossoneri appaiono, incredibilmente, in difficoltà e solo uno strappo di Okafor, appena entrato, rimette la sfida nel giusto binario con il primo dei due gol di Reijnders. Il 3-1, infine, è una conseguenza naturale di un contropiede ben condotto da Chukwueze e concluso, come detto, dalla doppietta del centrocampista olandese.

Dov'è il gioco?

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Esclusa la vittoria, ci chiediamo dove sia il gioco. Il Milan è apparso troppo lento, macchinoso e prevedibile. Nella sfida contro l'Udinese, i rossoneri avevano messo in campo molta più intensità e qualità. Sarà stata la pressione di una partita europea? Non lo sappiamo, ma Fonseca deve assolutamente ideare nuove trame di gioco. Il Milan si affida principalmente alle qualità di Leao e Theo Hernandez, dopotutto è la catena più pericolosa, ma ha il vitale bisogno di trovare un calibro che possa permettergli di pungere anche con le altre pedine a disposizione. Okafor e Chukwueze indicano la strada, così come Pulisic, ma questa squadra vive ancora, e troppo, di spunti individuali.

La principale difficoltà del Milan, e non è una novità, emerge contro le squadre che si chiudono a riccio. Il Bruges si è reso molto pericoloso in contropiede e questo risulta ancora essere il tallone d'Achille della squadra di Fonseca. I rossoneri avanzano con tanti uomini in avanti ma creano poco e nulla contro le difese schierate. Troppi palloni persi e tanti passaggi in orizzontale. Insomma, i singoli possono risolvere molte situazioni, ma non possono farlo sempre. LEGGI ANCHE: Milan, Chukwueze si è sbloccato: Fonseca pronto alla svolta tattica