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Milan Club Padova 1965 – Scopriamo insieme uno dei club rossoneri più longevi al mondo

Alessio Roccio

Siamo andati alla scoperta di uno dei Milan Club più longevi d'Italia: il Milan Club Padova 1965. Com'è nato, aneddoti e quel Derby che si avvicina..

Siamo andati alla scoperta del Milan Club Padova 1965, uno dei primi club rossoneri nati in Italia. Come è nato, in che modo è organizzato per seguire i colori rossoneri e anche tanto calcio giocato. Ce ne ha parlato Stefano Cavestro, uno dei ragazzi del direttivo.

Com'è nato il club? 

"Il club è nato da un gruppo di amici rossoneri - tra l'altro alcuni ancora presenti - all'interno di un bar di Padova, la nostra prima sede. Siamo nati nel 1965, due anni prima della nascita dell'AIMC (Associazione Italiana Milan Club) e credo sia il più vecchio d'Italia, ce la giochiamo con quello di Bolzano".

Com'è organizzato?

"La sede del club oggi si trova a Cadoneghe, a nord di Padova. Ci troviamo al ristorante 'Carletto' dal 2005, quando abbiamo deciso di cambiare la nostra sede principale. Qui, oltre alla riunione settimanale del giovedì sera, ci troviamo per vedere le partite del Milan quando gioca in trasferta. Da quando ci siamo spostati di sede il club si è ringiovanito molto".

Quanti iscritti conta il club?

"Negli anni d'oro del Milan abbiamo raggiunto picchi di 400-500 iscritti. Oggi ne contiamo tra i 150 e i 200".

Come seguite il Milan?

"Quando il Milan gioca a San Siro organizziamo sempre un pullman da 50 persone, ma in occasione dei big match siamo anche di più. Ieri, per esempio, ho fatto 100 biglietti per la partita contro la Juventus dell'11 novembre. In trasferta purtroppo siamo sempre pochi, ad eccezione della gara contro il Chievo Verona. Io - a volte con la mia moglie che ho conosciuto all'interno del club - sono l'unico che non manca mai (ride ndr)".

In quale settore vi posizionate a San Siro?

"Il Milan Club Padova si posiziona da anni al secondo anello rosso. Ci dividiamo solitamente in due gruppi: il direttivo al settore 230, mentre tutti gli altri al 233".

Una particolarità del club?

"Il nostro è un club giovane come età media, dinamico e social. Il particolare periodo storico ci 'costringe' ad essere sempre aggiornati e attivi su Facebook, Instagram e YouTube. Non ci vengono più richieste le locandine o le email come una volta, ma di essere più social possibili. Cerchiamo di stare al passo. Ci impegniamo a tenere alti i colori rossoneri, cerchiamo di far crescere al meglio i giovani sempre nel segno della sportività".

Un pronostico per il Derby..

"Di norma sono molto scaramantico.. Ci troveremo a vederla insieme nella nostra sede e saremo circa una trentina di persone. Speriamo di fargli la sorpresa, perché comunque siamo sfavoriti, però la mia idea è che noi saremo la sorpresa del campionato. Quarto posto? Non siamo partiti benissimo, ma ci stiamo riprendendo. La società sta lavorando bene, la strada è quella giusta. Ci vuole pazienza, ma per me questa volta ci siamo: il quarto posto è un obiettivo fattibile".

Su Paquetá, cosa ne pensi?

"Non l'ho visto, non lo conoscevo, ma mi ricorda molto Ronaldinho per i 'giochetti' che fa. Bisogna vederlo perché i brasiliani possono essere fenomeni, come no, basti pensare a Gabigol all'Inter. Mi fido molto di Leonardo, che di brasiliani e di calcio se ne intende, nonostante quello che ha fatto in passato ( passaggio ai nerazzurri ndr). Il ritorno di Maldini mi rassicura ancora di più".

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