I pregi di Conceicao
—Nella vostra vita avrete sicuramente avuto quel professore che ricorderete per sempre. Quella persona che, per modo di rapportarsi a voi, porterete sempre nel cuore. Riportando le frasi di Stefano Ferré, durante un episodio di Cronache di Spogliatoio, "colui che ti stimola a dare il meglio di te anche inconsapevolmente".
Ora, prendete quest'ultima frase e riguardatevi le prestazioni di Theo Hernandez e Rafael Leao nella finale contro l'Inter di qualche giorno fa. Corsa, voglia, intraprendenza e tenacia. Adesso, diteci quante volte, negli ultimi mesi, avete visto gli stessi giocatori avere questo approccio. Le differenze sono chiare, questo perché Sergio Conceicao ha saputo toccare le corde giuste. Ha puntato tutto sulla motivazione, ha messo in secondo piano le questioni tattiche, comunque ben risaltate, e ha voluto puntare tutto sul rimescolamento del gruppo.
I festeggiamenti a fine gara ne sono la più bella rappresentazione. Abbracci e complimenti per tutti e nessuno, ma proprio nessuno, col muso lungo. Theo rinato, Leao ad altissimi livelli (cambia la gara nel giro di 30 minuti), Tomori nuovamente titolare e una squadra che lotta, corre e si sacrifica come non vedevamo da tanto tempo. Conceicao ha fatto centro, con quel carattere da generale che sembra aver influenzato anche il resto del gruppo. La strada è lunga, e anche piena di ostacoli, ma alzare un trofeo nel giro di due partite permette all'allenatore portoghese di farsi riconoscere dalla squadra. Hanno seguito le sue indicazioni e hanno battuto le due rivali storiche: non poteva esserci un inizio migliore di questo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA