Il Napoli di Antonio Conte vola in classifica e aumentano i rimpianti per il Milan,che avrebbe potuto metterlo sotto contratto quando voleva
Il Napoli di Antonio Conte vola, primo in classifica con 16 punti dopo 7 giornate di campionato mentre il Milan di Paulo Fonseca annaspa, già distante di 5 punti dalla vetta alla seconda sosta per le Nazionali ed alla seconda sconfitta in pochissime gare disputate. Quattro se nel novero aggiungiamo quelle rimediate in Champions League.
Criscitiello: "Conte odiato perché vince"
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Un motivo sufficiente, per Michele Criscitiello, CEO di 'SportItalia', per esaltare ulteriormente la figura dell'allenatore salentino nel suo editoriale pubblicato sul sito web ufficiale dell'emittente televisiva. Ecco le sue parole. "Uno come Conte merita sempre grande rispetto perché è stato capace di essere vincente in entrambe le vite. La prima da calciatore, la seconda da allenatore. Partito da Lecce senza un soldo è diventato ricco e vincente. Qualcuno lo odia perché chi vince è sempre odiato".
"Riesce a far giocare la squadra, è bravo a comunicare, ha personalità"
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"A Napoli non ha ancora fatto nulla - ha proseguito, poi, Criscitiello -. La strada è lunga ed è consapevole che vincere a Napoli non sarà facile come alla Juventus o all’Inter. Diciamo che questa è la grande sfida della sua vita. Se dovesse portare anche lo Scudetto al Sud, allora, diventerà di diritto un pezzo della nostra storia contemporanea. È unico nel suo genere. Riesce a far giocare la squadra, è bravo a comunicare e capisce modi e tempi, si circonda delle persone giuste e ha quella personalità che riesce a mettere la sua persona prima di tutti e fa da scudo nei periodi difficili".
"Vuole vincere. Per lui giocare per arrivare secondo è da perdenti"
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"Ricostruire il Napoli non era semplice ma lui ci è riuscito, dopo le oscenità dello scorso anno - ha incalzato ancora Criscitiello -. Questo non significa che vincerà lo Scudetto, anzi, deve puntare al ritorno in zona Champions ma la sua megalomania e la sua testardaggine sicuramente non lo porteranno ad accontentarsi di arrivare secondo, terzo o quarto. Lui vuole vincere. Non lo dice ma vuole vincere. E fa bene. Giocare per arrivare secondo è da perdenti. Seriamente sono almeno in tre a voler/dover vincere. Thiago Motta e Simone Inzaghi sono quasi obbligati. Conte non ha obblighi ma i conti li fa tutte le sere".