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Charles De Ketelaere Milan (Getty Images)
Le ovazioni, i complimenti, le lusinghe sono arrivate a cascata dopo la bella vittoria del Milan contro il Napoli. La tattica messa in gioco da Stefano Pioli ha portato i risultati sperati, ostruendo tante azioni offensive della banda di Spalletti e mettendo sempre in crisi la retroguardia azzurra. La scelta di proporre un falso centrocampo a due, poiché ai fatti era a 3 con Krunic che spesso e volentieri scendeva sulla linea di Tonali e Bennacer, riporta a galla diverse discussioni sul perché i rossoneri non abbiano, anche in precedenza, continuato su questo diktat.
Sia contro la Juventus che contro il Salisburgo erano arrivate due vittorie. Con quasi gli stessi uomini in campo e una compattezza vista poche volte durante questa stagione. Anche contro il Napoli la maggiore copertura nelle zone centrali del campo ha generato dei reparti corti e stretti tra di loro, senza risparmiare nulla alle sortite offensive. La rosa del Milan, tuttavia, non sembra essere stata costruita per un modulo del genere. Questo perché basata sul solito 4-2-3-1 con un trequartista di ruolo alle spalle della punta.
Anche durante le partite finali della volata scudetto della scorsa stagione avevamo visto Krunic presenziare lì. Eppure, in estate è arrivato un giocatore, visto come un vero e proprio investimento. Stiamo parlando, ovviamente, di Charles De Ketelaere. Al netto di un inizio sfavillante ed un continuo pieno zeppo di critiche e brutte prove, il classe 2001 rimane un elemento su cui focalizzarsi, sia perché molto giovane sia perché dimostra essere un diamante ancora grezzo.
Il cambio di modulo, qualora Pioli continuasse sulla linea vista a Napoli, non favorirebbe il belga. Questo perché non vi sarebbe bisogno di un trequartista puro, ma di un centrocampista box to box in grado di garantire la doppia fase. Ed allora parte il "totoruolo", con tanto di domanda riguardo un'ipotetica posizione per De Ketelaere in questa disposizione tattica. Lo stesso allenatore rossonero, incalzato da un giornalista, spiegò che il giovane talento ex Brugge avrebbe potuto anche ricoprire il ruolo da prima punta o esterno destro. Risulta difficile credere che in questo momento vi possa essere qualcuno in grado di sostituire sia Giroud che il Brahim Diaz visto al Maradona, ma potrebbero essere comunque degli esperimenti interessanti in vista del futuro rossonero del belga. Milan, il campionato e l’importanza di entrare nei primi 4 posti
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