Dove sono i dirigenti?
—Adesso non possono non tornare alla mente quegli assurdi proclami di Zlatan Ibrahimovic. Il gioco dominante, la grande ambizione, il progetto a lungo termine. Fonseca paga anche colpe non sue. Per carità, l'ormai ex allenatore rossonero ha commesso diversi errori, alcuni di questi anche banali, ma ci ha sempre messo la faccia. Guardando a ieri sera, ci viene da pensare che lo abbia fatto in modo forzato: se non avesse parlato lui dopo ogni partita, che si trattasse di vittorie o sconfitte, chi lo avrebbe mai fatto?
Dov'è Ibrahimovic? Dov'è Furlani? Dov'è Moncada? Non ci chiediamo dove sia Gerry Cardinale, ovviamente. Il numero uno di RedBird è l'obiettivo principale della tifoseria rossonera. I cori contro di lui risuonano da ormai alcune partite, che sia a San Siro o che sia in trasferta. La sua visione cozza terribilmente con il calcio europeo. Vincere in maniera intelligente, agli occhi e le orecchie dei tifosi, si traduce in risparmio assoluto. La scelta di Fonseca era, di fatto, un fallimento annunciato. Un rapporto mai sbocciato, una gerarchia mai chiara e un isolamento che non avrebbe permesso a nessun allenatore, neanche il migliore di sempre, di lavorare in modo adeguato.
Harvard studierà anche l'esonero?
—E ora, ci chiediamo in modo ironico ma non troppo, Harvard studierà anche l'esonero del tecnico portoghese? Si approfondirà il senso di improvvisazione che dà questa dirigenza? O si penserà, ancora una volta, al cinico discorso dei conti, del bilancio, delle finanze? Chissà, magari fra qualche mese verrà divulgato un nuovo documento e, sempre magari, nello stesso intervallo di tempo verranno fatti nuovi proclami, individuati nuovi obiettivi.
Massima solidarietà a Sergio Conceicao, un tecnico che sarà costretto a iniziare la sua avventura al Milan in una pessima circostanza. All'orizzonte c'è la Supercoppa e una difficile sfida contro la Juventus da preparare in pochissimo tempo. Ormai, il tifo rossonero sembra aver perso ogni tipo di speranza e pensa, riflette, sempre con pessimismo. Non cambierà nulla, qualsiasi saranno le parole di colui, molto probabilmente Ibrahimovic, che avrà il coraggio di presentarsi di fianco a Conceicao nelle sua conferenza di presentazione. Questo perché le bugie, lo sappiamo, hanno le gambe corte.
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