Il compito dei mediani, poi, è molto importante. I due perni del centrocampo lavorano insieme e le corse in avanti vengono fatte solo dopo alcuni tempi di costruzione, dunque in maniera molto razionale. Stessa cosa per i terzini: le parole d'ordine sono ampiezza e supporto al compagno. Calabria e Terracciano hanno avuto modo di lanciarsi all'attacco, ma solo se coadiuvati dall'esterno offensivo che avevano di fronte, ovvero Saelemaekers e Chukwueze.
Ciò che si è fatto notare maggiormente è il possesso palla. Paulo Fonseca aveva già avvisato di volere una squadra padrona del campo e del gioco. Ecco, il Milan lavora bene quando ha la palla fra i piedi senza, però, sprecare troppi tocchi. Non vi è fretta: se non c'è spazio si fa girare il pallone in attesa del varco. Discorso diverso, invece, per i contropiedi. Per caratteristiche, i rossoneri danno il meglio di loro di fronte a spazi ben aperti. Le novità più entusiasmanti sono arrivati proprio da azioni di rimessa, quando i giocatori hanno saputo dialogare con tocchi di prima, al massimo seconda, e portato in avanti tanti uomini offensivi.
Il lavoro di Fonseca
—Insomma, l'impronta di Paulo Fonseca si vede, questo è innegabile. Per quanto osservato finora, e senza i titolarissimi, il Milan sa bene come stare e cosa fare in campo. Non vi è improvvisazione, ma movimenti studiati e coordinati. Ripetiamo, qualora ce ne fosse bisogno, che questi sono solo sprazzi di un lungo lavoro. Le squadre non cambiano nel giro di un'estate, ma i tifosi rossoneri possono sicuramente definirsi soddisfatti di quanto visto finora. Paulo Fonseca, inoltre, non può essere giudicato, poiché gli appelli nei quali dovrà prendere dei bei voti inizieranno dal 17 agosto in poi, in occasione di Milan-Torino. LEGGI ANCHE: Calciomercato – Fullkrug ha aspettato il Milan: svelato l’ostacolo decisivo >>>
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