Il Milan vince anche contro il Real Madrid e dona entusiasmo ai propri tifosi. Paulo Fonseca sta pian piano plasmando la sua creatura
Terza amichevole estiva e seconda vittoria. I tifosi rossoneri non apparivano molto ottimisti prima che il gruppo allenato da Paulo Fonseca volasse per gli USA, eppure lo scetticismo iniziale pare essere sparito. Il Milan batte, per 1-0, il Real Madrid di Carlo Ancelotti e guadagna un'altra iniezione di fiducia dopo il successo ottenuto contro il Manchester City qualche giorno prima. Parliamo, ovviamente, di amichevoli estive che non portano a nulla, ma se di fronte hai avuto due Top Club come Citizens e Blancos, uscendone vincitore, forse qualcosina al morale te lo lascia.
Ordine e velocità
—
Passiamo dunque all'analisi del match. Lo abbiamo già fatto subito dopo le sfide al Rapid Vienna e al City e possiamo quindi notare subito ciò che è stato, effettivamente, migliorato. Prima di tutto, l'ordine della squadra. Il Milan visto contro il Real Madrid è una squadra quadrata, compatta e corta. Niente praterie o svarioni dettati dal pressing feroce: il gruppo di Fonseca sta bene in campo e i reparti lavorano bene fra di loro.
Il compito dei mediani, poi, è molto importante. I due perni del centrocampo lavorano insieme e le corse in avanti vengono fatte solo dopo alcuni tempi di costruzione, dunque in maniera molto razionale. Stessa cosa per i terzini: le parole d'ordine sono ampiezza e supporto al compagno. Calabria e Terracciano hanno avuto modo di lanciarsi all'attacco, ma solo se coadiuvati dall'esterno offensivo che avevano di fronte, ovvero Saelemaekers e Chukwueze.
Ciò che si è fatto notare maggiormente è il possesso palla. Paulo Fonseca aveva già avvisato di volere una squadra padrona del campo e del gioco. Ecco, il Milan lavora bene quando ha la palla fra i piedi senza, però, sprecare troppi tocchi. Non vi è fretta: se non c'è spazio si fa girare il pallone in attesa del varco. Discorso diverso, invece, per i contropiedi. Per caratteristiche, i rossoneri danno il meglio di loro di fronte a spazi ben aperti. Le novità più entusiasmanti sono arrivati proprio da azioni di rimessa, quando i giocatori hanno saputo dialogare con tocchi di prima, al massimo seconda, e portato in avanti tanti uomini offensivi.