Sembrava tutto fatto, o quasi. Fabio Paratici era a un passo dal diventare il nuovo direttore sportivo del Milan, con l’accordo già siglato sia sul piano sportivo che economico. Ma quando i contratti erano ormai sul tavolo, la trattativa ha subito una brusca frenata. A far saltare il banco sono state alcune clausole legate alla squalifica dell’ex dirigente juventino, che hanno spinto la dirigenza rossonera a una riflessione profonda e, infine, a interrompere i colloqui. Il matrimonio non s’ha da fare, almeno per ora. E così, a Casa Milan, si riapre ufficialmente il casting per il ruolo di DS.


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Milan, salta Paratici e si riapre il casting. Chi per il DS? Da Tare fino a…
Tare e D’Amico, il ritorno dei favoriti
—Con Paratici ormai fuori gioco, tornano d’attualità due nomi che non hanno mai smesso di orbitare attorno al pianeta rossonero. Il primo è Igli Tare, ex uomo mercato della Lazio, che aveva già avuto un doppio summit a Londra con Zlatan Ibrahimovic. L’intesa di massima esiste, e nei prossimi giorni è previsto un incontro tra Tare e l’ad Giorgio Furlani, che vuole valutare attentamente ogni opzione.
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Attenzione però a Tony D’Amico. L’attuale DS dell’Atalanta è un profilo che gode di grande stima a Milanello, per competenza, visione e capacità nel valorizzare i talenti. D’Amico rappresenta una pista concreta e potrebbe presto diventare il candidato numero uno, soprattutto se la trattativa con Tare dovesse arenarsi.
La suggestione Manna: difficile, ma non impossibile
—Sul tavolo rimane anche un’opzione più complessa ma intrigante: Giovanni Manna, oggi al Napoli. Il suo lavoro, già apprezzato durante l’esperienza alla Juventus, non è passato inosservato nemmeno a Giorgio Furlani, che ne segue da tempo i progressi. Tuttavia, il Napoli non ha alcuna intenzione di lasciarlo andare: De Laurentiis lo considera una pedina fondamentale del nuovo corso e farà di tutto per trattenerlo.
Ed ora?
—La frenata su Paratici complica i piani del Milan, che ora dovrà rivedere la propria strategia dirigenziale. I nomi non mancano, ma servirà tempo per fare la scelta giusta. E nel frattempo, il club rossonero si interroga sul futuro con la consapevolezza che il nuovo direttore sportivo sarà una figura centrale per la programmazione a lungo termine.
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