Milan, Gabbia prossimo capitano? È lui il vero leader della squadra: ecco perché
—E allora la provocazione è la seguente. Perché non consegnare a lui la fascia da capitano del Milan? È vero, per qualche mese se n'è andato e forse rispetto ad altri giocatori rischia di perdere il posto da titolare. Ma è cresciuto nel Settore Giovanile rossonero, per cui lui più di chiunque altro sa cosa significhi vestire questa maglia. A questo si aggiunge un aspetto da molti sottovalutato, ma che ha un'importanza capitale. Quando le cose vanno male chi va davanti alle telecamere ad assumersi le proprie responsabilità, anche se magari non ha sbagliato nulla? Matteo Gabbia, non quelli che dovrebbero essere i leader della squadra e che invece si presentano solo quando va tutto bene.
Dopo il Bayer Leverkusen si è presentato Matteo Gabbia, esattamente come avvenuto dopo la Fiorentina. E Theo Hernandez? Ha parlato dopo il Lecce, quando si è vinto 3-0 e dopo la Lazio, quando era quasi obbligato ad esporsi sul caso del cooling break con Rafael Leao. Ecco, il portoghese è un altro che quando c'è da assumersi le proprie responsabilità non è esattamente il primo a sbracciarsi per parlare ai giornalisti. E allora sarebbe giusto che a guidare il Milan in campo sia il leader 'silenzioso' di questa squadra. LEGGI ANCHE: Milan-Udinese, la rivoluzione di Fonseca: tre cambi importanti in formazione >>>
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