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Hakan Calhanoglu, ex trequartista del Mila ora all'Inter (Getty Images)
La scorsa stagione è stata estremamente positiva per il Milan. Dopo una prima parte di campionato che ha visto i rossoneri in testa al campionato, è arrivato un calo di rendimento che rischiava addirittura di far sfuggire la tanto agognata Champions League. Ma così non è stato e il Diavolo, dopo oltre 7 anni, è ritornato nell'Europa che conta. Oltre che per questa grande conquista sportiva, la stagione 2022/2021 verrà indelebilmente ricordata per le partenze e parametro zero di Hakan Calhanoglu e Gianluigi Donnarumma. Se il portiere rossonero era corteggiato da mezza Europa, le cose non stavano così per il turco, che non aveva ricevuto offerte dopo quella di un'Inter che si è vista improvvisamente orfana di Christian Eriksen per ovvi motivi. A questo punto, dopo aver rifiutato il rinnovo con i rossoneri, il giocatore non ci ha pensato due volte a mettersi addosso la maglia nerazzurra.
Se l'ultimo anno milanista di Calhanoglu è da considerarsi più che soddisfacente, non si può dire lo stesso dei precedenti tre anni, che lo hanno visto fortemente discontinuo e bersagliato da San Siro. Il cambio di marcia del Milan dal post lockdown in poi ha coinvolto inevitabilmente anche lui e gli ha permesso di osare in quanto a richieste per rinnovare. Niente da fare, la società ha valutato che il gioco non valesse la candela e, dunque, le strade si sono separate. Nessun rimpianto per i tifosi, se non fosse proprio per il passaggio agli acerrimi rivali sportivi e, per giunta, senza far guadagnare un euro al club.
Il feeling con i suoi tifosi, di fatto, non è mai scattato ed è servito questo assist per far peggiorare la situazione. Ma se ancora ci fosse stato qualcuno che nutriva un sentimento di indifferenza, questo qualcuno non può che essere stato influenzato dal derby dello scorso 7 novembre. Al decimo minuto di gioco proprio Calhanoglu riesce a rubare una palla a Franck Kessie e si fa stendere in area di rigore. A calciarlo sarà Lautaro? No, perché il numero 20 nerazzurro vuole togliersi dei sassolini enormi dalle scarpe e segnare proprio sotto la Curva Sud. Tiro forte centrale e gol. L'esultanza non gli basta: mani alle orecchie per vendicarsi dai fischi ricevuti.
Un gesto forse esagerato contro una squadra che, nel bene o nel male, lo ha sempre considerato al centro del progetto e gli ha permesso di crescere. Il sentimento dei tifosi è un qualcosa di poco razionale che, anche se a malincuore, dovrebbe essere compreso da un professionista. Ma non così non è stato e Calhanoglu che ha perso un'occasione per tenersi stretto almeno quella porzione di tifosi che ancora potevano stare dalla sua parte. A questo punto nessun rimpianto da ambo gli schieramenti: una storia d'amore mai sbocciata e terminata nel peggiore dei modi. Milan sempre attivo sul calciomercato: clicca qui per le ultime notizie
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