I tifosi del Milan puntano il dito su Ibrahimovic, Furlani e Moncada: ma dov'è il direttore sportivo? Ai rossoneri manca questa figura
Le ultime critiche rivolte a Zlatan Ibrahimovic, a causa della sua assenza in occasione del match contro la Lazio, ha portato molti tifosi rossoneri a dubitare dell'operato dell'ex calciatore svedese. Che fosse in vacanza o impegnato in qualche faccenda ben prima programmata non ha importanza: il tifo milanista ha iniziato a dubitare anche di lui. Le conferenze show, i post sui social e i proclami da battaglia sono improvvisamente svaniti e ora anche Ibrahimovic si è unito al tavolo degli imputati.
La rabbia del tifo rossonero, seppur condivisibile, appare come irragionevole. È vero, Ibrahimovic ci ha messo la faccia, prima annunciando Fonseca e poi standogli accanto alla sua conferenza di presentazione. Ha accompagnato Morata, Fofana e Pavlovic allo stesso modo (tranne Abraham) e ha spesso parlato di obiettivi, traguardi e sogni scudetto. Sarebbe anche tutto molto bello se non fosse che Ibrahimovic non è un uomo del Milan.
Dov'è il DS?
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Ibra è infatti il braccio destro di Gerry Cardinale. non è presente nell'organigramma del Milan e funge da rappresentanza a RedBird, non alla società rossonera. Difatti, lo svedese non è tenuto a seguire la squadra durante gli allenamenti, durante i match a San Siro e quelli in trasferta. Ma dunque, chi è il direttore sportivo del Milan? Alla squadra, più che alla dirigenza, manca tale ruolo: colui che dà forza alle scelte dell'allenatore, che risolve le questioni interne e che stringe un rapporto diretto con i giocatori.
Dunque lo può essere Moncada? No. Quest'ultimo cresce come capo-scout, potendo vantare a più riprese di aver scoperto uno come Kylian Mbappé, e al Milan diventa il direttore tecnico. E allora lo è Furlani? Neanche. Lui si occupa dei conti e delle finanze, concentrandosi più sull'aspetto economico che di campo. Dei membri di questo trio, possiamo concludere, nessuno funge da direttore sportivo.