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Milan, perché Ibra serve così tanto? Leao e il rapporto con le critiche

Francesco Aliperta Redattore 
Il Milan necessita così tanto di una figura come Zlatan Ibrahimovic? Intanto Leao ha bisogno di aggiustare il suo rapporto con le critiche

Così come allo stadio, in occasione di Lazio-Milan, anche durante la conferenza stampa di presentazione di Tammy Abraham a mancare è stato Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è stato "giustificato" da Giorgio Furlani, il quale ha spiegato che l'ex campione rossonero aveva degli impegni programmati da tempo. Ormai è diventato chiarissimo quanto la figura di Ibrahimovic possa pesare sull'ecosistema di un gruppo, prima ancora che società. Lo spiacevole episodio accaduto durante il match contro i biancocelesti assume, dunque, un valore rilevante poiché avvenuto nonostante la presenza del trio formato da Furlani-Moncada-Cardinale.

Ibra serve così tanto?

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Diventa così lecito chiedersi come mai Ibrahimovic serva così tanto. I più critici, infatti, vedono lo svedese come una specie di istruttore che placa gli animi dei suoi studenti. Purtroppo, però, nel nostro caso parliamo di una squadra di calcio e di ragazzi che non hanno certamente 12 anni. Non sappiamo se Leao e Theo Hernandez avrebbero comunque agito in quel modo in presenza di Ibrahimovic, ma siamo certi che lo svedese garantisca una certa salvaguardia per lo spogliatoio.

Da qui, dunque, la domanda conseguente: ma perché il Milan sembra l'unica squadra che necessita di questa figura? Gli altri top club italiani non portano in dote un simil-Ibrahimovic ma, allo stesso tempo, funzionano meglio del club rossonero. Parliamo in termini di risultati, sia chiaro, giacché potremmo anche non essere a conoscenza di episodi gravi quanto quello di Theo e Leao poiché aperti e chiusi fra le mura dello spogliatoio.

Leao e il rapporto con le critiche

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Come se non bastasse l'episodio in campo, Leao ha infiammato ulteriormente gli animi condividendo, sul proprio profilo Twitter, una foto ritraente Paolo Di Canio. Quest'ultimo, infatti, aveva aspramente criticato il giocatore portoghese, ma anche Theo Hernandez, nel post partita di Lazio-Milan. Leao, così, ha pensato bene di rispondere senza parole ma con un'immagine che rievoca vecchie polemiche.


Il problema, dunque, pare essere chiaro. Leao reagisce spesso sui social, anche solo mettendo like a post di altre persone, e questo, alla lunga, può diventare un problema. Prima di tutto poiché è diseducativo, essendo Leao seguito da molti ragazzini, e poi rappresentando il modo peggiore per rispondere alle critiche. Il portoghese, d'altronde, è uno dei migliori giocatori della Serie A e i giudizi, negativi o positivi che siano, arriveranno sempre.

All'inizio della scorsa stagione si è parlato tanto della responsabilità che Leao, indossando la numero 10, avrebbe dovuto portare sulle spalle. L'attaccante ha ormai 25 anni, ha già vinto un campionato con il Milan e diversi premi individuali. Non rientra più fra le giovani promesse o i potenziali campioni dato che le sue qualità le conosciamo oramai tutti. L'episodio di Roma, e quello sui social, rappresenta così un crocevia fondamentale per la sua carriera poiché adesso è costretto a scegliere fra sole due opzioni: lasciar andare la tanto chiacchierata responsabilità rossonera o mantenerla sulle sue spalle e fare quello step necessario per la propria maturità, calcistica e non. LEGGI ANCHE: Calciomercato – I voti alle 20 di Serie A: Milan, giudizio e posizione d’élite, ma … >>>