Perché cambiare?
—La domanda sorge così spontanea: hai vinto e convinto contro il Real Madrid, perché cambiare? Anzi, le parole di Fonseca, nel post della serata di Champions, fanno anche riflettere. Lui stesso ammise che giocare in Italia è più complicato, che gli avversari ti attendono, ti marcano a uomo e ti costringono a giocare male. Nonostante ciò, l'atteggiamento del Milan è stato quello di una squadra che pensava di poter dominare e di schiacciare l'avversario nella propria area di rigore. Risultato? 3 gol subiti e un solo punto portato a casa.
Adesso arriva la Juventus. Siamo certi che vedremo un Milan con una quadra tattica diversa, magari studiata ad hoc per i bianconeri. Apprezziamo certamente lo spirito critico-tattico di Fonseca, ma forse questa squadra necessita di una sua forma e di una sua base. Tra l'altro, seguendo sempre le parole dell'allenatore portoghese, le difficoltà del Milan sembrano nascere proprio da questo punto focale.
C'è bisogno di tempo
—Anche quest'oggi, durante la conferenza, Fonseca ha ripetuto due concetti: tempo e adattamento. Ci risulta difficile credere che dopo quasi 5 mesi il Milan non abbia ancora trovato il suo equilibrio, in primis in campo. Come mai uno come Theo Hernandez, che veste la maglia rossonera dal 2019, ha bisogno di adattarsi? Non sarà, forse, che lui, come i suoi compagni, non ha ancora ben capito quali siano i suoi veri compiti tattici?
Lo ripetiamo, ogni avversario è diverso e siamo d'accordo con Fonseca che anche le partite sono diverse fra loro. Eppure, invece di prendere spunto dalle sconfitte e dai pareggi, il Milan dovrebbe ripartire da quelle che, finora, sono state le sue partite migliori. Che si riparta da Madrid, con una squadra che mette in luce tutte le sue qualità. Che si riparta da un concetto semplice prima di passare a cose più complesse: l'importante, ora come ora, è solo vincere. Del gioco dominante, magari, ne possiamo riparlare fra qualche mese. LEGGI ANCHE: Milan-Juventus, Paulo Fonseca presenta la sfida alla vigilia. Ecco le sue parole
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