A distanza di due anni, alla fine, l'erede dell'ivoriano è arrivato, si tratta di Loftus-Cheek, seppur con ruolo diverso. Resta, però, il rammarico per non aver trattenuto una pedina che poteva risultare molto importante anche nella stagione precedente. La beffa ha voluto che Kessié scegliesse il Barcellona, con il club spagnolo che offriva un ingaggio più elevato rispetto all'offerta rossonera, ma le grandi aspettative non sono mai state rispettate.
Poco minutaggio
—Kessié, infatti, non entrerà mai nel vivo del progetto blaugrana. Una stagione, 43 presenze, 3 gol e 3 assist. Insomma, non proprio numeri degni di un giocatore che doveva essere il pilastro del centrocampo. A peggiorare le cose, poi, la volontà del club di svenderlo al primo offerente nonostante il desiderio dell'ivoriano stesso di rimanere e giocarsi le sue carte. Kessié avrebbe lasciato Barcellona solo per una squadra di Premier League, ma di offerte inglesi neanche l'ombra.
L'arrivo degli arabi
—Il 9 agosto, infine, arriva l'epilogo triste ma milionario. L'Al-Ahli bussa alla porta del Barcellona con un'offerta da 12,5 milioni di euro e porta via Kessié in Arabia Saudita. Per il giocatore un contratto ricco e importante: un triennale da 20 milioni di euro a stagione. L'ex rossonero, a 26 anni e nel pieno della sua maturità calcistica, decide dunque di guardare al suo portafoglio piuttosto che alla sua bacheca, abbracciando il progetto arabo e lasciando così il calcio che conta.
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