Milan, testa bassa e lavorare. La Lazio e il terrore per il derby con l’Inter

Un pareggio e una sconfitta nelle prime due gare. Mettiamoci un bel punto e andiamo avanti. Il Milan di Paulo Fonseca non inizia nei migliori dei modi, ma gridare già alla crisi appare altamente esagerato. Saranno i prossimi risultati a giudicare meglio l'operato del nuovo tecnico rossonero e il match contro la Lazio, allo Stadio Olimpico, si presenta come un esame molto importante.

Prima la Lazio, poi l'Inter

La squadra di Baroni vorrà subito riscattarsi dalla sconfitta di Udine e attende con ansia l'arrivo di un Milan messo male, soprattutto a livello emotivo. I rossoneri sono usciti dal Tardini con ancor meno certezze di quante ne possedeva e Fonseca, in questa settimana, dovrà lavorare parecchio anche sulla testa del gruppo.

Questo perché all'orizzonte vi è un'altra sfida tanto attesa quanto temuta: il derby contro l'Inter. Prima la Lazio, poi il Venezia e infine i nerazzurri, il Milan si preparare a un trittico nel quale non può sbagliare nulla. Partire con i primi tre punti della stagione e proseguire poi con un altro successo contro il Venezia permetterebbe a Fonseca di arrivare alla stracittadina con meno pressione addosso.

Ci sono cose da cambiare

Nel frattempo che questo tanto temuto derby arrivi, però, ci sono diverse cose da cambiare. Ripresentarsi contro la squadra di Inzaghi senza aver risolto i soliti e dolenti problemi sarebbe un suicidio sportivo: da due anni a questa parte l'Inter sa benissimo come colpire i rossoneri. C'è prima di tutto una difesa da fortificare e un reparto offensivo che ha bisogno di una sistematina alla propria mira. Se subire poco è molto importante, sfruttare tutte le occasioni da gol è fondamentale.

Intanto, affinché la squadra non soffra la pressione di un match che non li vede vittoriosi dal 2022, bisogna conquistare 6 punti fra Lazio e Venezia. La crisi rossonera è stata già annunciata, speriamo che dalla prossima settimana non diventi realtà. LEGGI ANCHE: Milan, archiviamo il calcio dominante. Fonseca, prendi spunto da Ancelotti >>>