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Milan, le decidono i bomber. Ma Kalinic è funzionale…

Stefano Bressi

I rossoneri hanno perso gli ultimi big match, nonostante abbiano giocato discretamente, condannati dalle giocate dei campioni. Perchè il Diavolo non lo ha?

Il match di ieri sera ha condannato il Milan a un pesantissimo -12 dalla zona Champions League a fine ottobre. La stagione sembra essere compromessa, o comunque davvero difficile da rimettere in piedi. Eppure la sensazione è che questa rosa abbia raccolto molto meno di quanto avrebbe potuto, soprattutto negli ultimi tre big match contro Roma, Inter e Juventus. In tutti e tre i casi, i rossoneri hanno giocato un'ottima partita, mettendo in difficoltà gli avversari e controllando la gara per ampi tratti. Ciò che è mancato, sempre, è stato lo spunto finale, quello del grande attaccante, quello che ha avuto Edin Dzeko, che ha avuto Mauro Icardi, che ha avuto Gonzalo Higuain.

Vincenzo Montella non ha bomber di questo tipo, ma ha giocatori "funzionali". Li ha voluti lui. L'Aeroplanino si nasconde dietro la frase "i bomber da 100 milioni non vengono". Ah sì? E allora perchè Pierre Aubameyang ha detto chiaramente: "Io voglio andare al Milan, loro stanno dormendo"? Certo, la risposta è che il Milan quei soldi li ha spesi in altro modo. Ne ha investiti 38 su André Silva, 20 su Nikola Kalinic. Sono già 58 milioni. Poi si può tranquillamente dire che le porte ad Aubameyang le ha chiuse Leonardo Bonucci. Senza i suoi 42 milioni, ecco i 100.

Non siamo qui a dire che è stato sbagliato prende Bonucci, perchè sarebbe ipocrita e ingiusto dirlo ora. Chiunque con l'occasione che si presentava lo avrebbe fatto e soprattutto è ancora possibile che l'operazione non si riveli errata. Il vero problema sono gli altri acquisti, che non stanno rendendo come ci si aspettava. Franck Kessie è costantemente in errore, costantemente in ritardo, non copre gli spazi, non è incisivo nelle incursioni. Juraj Kucka ha sicuramente fatto meglio di quanto visto finora da parte dell'ex atalantino. L'unico punto a favore di Kessie è la carta d'identità. Lucas Biglia è finora la brutta copia di Riccardo Montolivo e Manuel Locatelli. Un giocatore arrivato per far fare il salto di qualità al centrocampo rossonero adesso è improvvisamente diventato uno che funziona se funziona il resto della squadra. Non era ciò che serviva, così c'era già Montolivo. La scusante per l'argentino è qualche problema fisico. Ma se dovesse rimanere su questi livelli, si rivelerebbe un acquisto errato.

Ebbene, tra Biglia e Kessie sono addirittura 48 i milioni spesi. L'idea di rinforzare il centrocampo era giusta, era capibile, ma l'intento non è riuscito. Finora, sono due acquisti flop. I due acquisti più flop dell'estate. E allora viene spontaneo chiedersi se quei 48 milioni, sommati ai 58 degli attaccanti, considerato anche quanto poco giochi André Silva, non sarebbe stato meglio investirli proprio su Aubameyang, che al contrario di quanto dica Montella aveva tanta voglia di tornare. Sono in totale 106 milioni. Sarebbero bastati, molto probabilmente. E volendo essere proprio maliziosi, si potevano risparmiare anche altri 5 milioni spesi per Hakan Calhanoglu, comprando un esterno (ruolo più funzionale per Montella) come Gerard Deulofeu a 20. Così che il budget aumentasse a 111 milioni. Probabilmente, considerando i "100 milioni" si sarebbe anche potutto tenere Gianluca Lapadula come riserva, visto che ha portato nelle casse milaniste 12 milioni. E se 100 milioni non bastavano per il gabonese, di sicuro sarebbero bastati per Andrea Belotti o Ciro Immobile, due made in Italy che stanno dimostrando sicuramente di avere più fame di Kalinic e che magari una partita giocata per 70' nella metà campo avversaria la riescono a sbloccare.

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