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Daniele Adani | News (Getty Images)
L'ex calciatore ed opinionista Lele Adani, nella live su Twitch di Viva El Futbol, parla del momento che Rafael Leao, numero 10 del Milan, sta attraversando. Ecco le sue dichiarazioni.
“Chi vi parla è uno che l’ha sempre stimato. Non posso più approcciarmi al discorso di Leao come due anni fa, primo perché 25 anni non sono più 20 anni. Le proiezioni su quello che sembrava potesse fare, il livello che poteva raggiungere e con la tipologia di calciatore che è, mi facevano propendere nella valutazione al raccoglimento del bello e del bene rispetto al resto. Tanto è vero che noi che siamo gente di dettaglio per natura, ricerca e passione, siamo sempre pronti a concedere la parte del calciatore che sembra farti un favore rispetto alla parte del calciatore che ti fa vincere partite".
"Ma a tutto c’è un limite - ha spiegato ancora Adani su Leao del Milan -. Poi io so già che magari nella prossima partita fa due gol dribblando tutti, ma cosa può interessare? Non si vive parlando di calcio che è uno sport collettivo solo per la gioia o la luna storta di un calciatore. Qua c’è da valutare il discorso nel complesso che è gravemente insufficiente, quasi inaccettabile. In Italia nessuno avrebbe scelto Doku rispetto a Leao tre anni fa. Jeremy Doku ogni due minuti fa un’occasione da gol: combina nello stretto, sceglie, si prende la responsabilità, se sbaglia ci riprova, non allarga le braccia, non si gira verso la gente. Il belga, in 70 minuti, punta l’uomo 135 volte, tira in porta 12 volte, mette 20 cross".
"Doku gioca con una passione ed un rispetto che non ho mai visto fare a Leao. Devo andare oltre alle emozioni che mi può procurare una giocata ed essere più rispettoso per il gioco, altrimenti mi rimangio il rispetto quando vado a dare più tolleranza a Leao. Non voglio mancare di rispetto a chi mi ascolta”, ha concluso Adani sul numero 10 rossonero. LEGGI ANCHE: Milan, senti Crespo: “Leao mi sembra confuso”. Poi bacchetta Fonseca >>>
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