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Milan, Leao nella bufera. Rinnova un big? Botta e risposta Boban-Fonseca

Fabio Barera Redattore 

Paolo Ziliani, noto giornalista ed ex calciatore, ha espresso un proprio commento, nel consueto appuntamento con la rubrica 'Palla Avvelenata', soffermandosi in particolare sul Milan e su alcuni singoli in particolare. Ecco, dunque, le parole di Paolo Ziliani sul Milan.

Su Rafael Leao: "Se è vero che ogni top club ha una sua stella, un suo astro di riferimento, come può essere Bellingham (o se volete Vinicius, o se volete Mbappè) per il Real Madrid, Haaland (o se volete De Bruyne, o se volete Rodri) per il Manchester City e ancora Lautaro per l’Inter, Lewandowski per il Barcellona eccetera eccetera. Beh, è arrivato il momento di dire che Leao è la pippa delle stelle dei top club europei. E non perchè gli manchino le qualità tecniche o atletiche, che anzi possiede in misura abnorme".

"Ma perchè gli manca la testa. Se a 25 anni, dopo sei stagioni di Milan, Leao è ancora lo stesso giocatore che era a 19 anni, quello che indovina una partita su cinque e nelle altre quattro è un ologramma, per non dire una presenza dannosa (ieri due suoi appoggi all’indietro fatti con la solita nonchalance hanno rischiato di mandare due volte in gol il Leverkusen), non si capisce che cosa il Milan aspetti ancora di trovare in lui. Quando Leao compirà 30 anni sarà lo stesso Leao che è oggi a 25 e che era quando arrivò a Milano a 19. Un progetto (incompiuto) di campione. E il Milan avrà passato un decennio ad aspettarlo. Acquistare Godot sarebbe stato più intelligente".


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