Il giornalista di 'SI', in tal senso, ha rivolto un plauso a chi gestisce la comunicazione del Milan, per come sta fronteggiando le situazioni dell'ultimo periodo. Dopo Lazio-Milan, per esempio, Theo si è recato ai microfoni di 'Milan TV' per spiegare l'accaduto. Le sue parole non hanno convinto in molti, ma Letizia ha prontamente sottolineato: "Non iniziamo a fare le verginelle proprio stavolta. Da che mondo è mondo, la comunicazione ufficiale segue dei canali e dei toni ben stabiliti: nessuno di noi ha l’anello al naso, verissimo, ma questa spasmodica voglia publica di verità e di punizione mi pare sia una novità dell’ultima ora.
Letizia ha detto di "non ricordare" un servizio - brutto - così quando situazioni simili sono accadute in altre piazze, osservando come sia "proprio vero che sparare sulla croce rossa di una squadra che oggettivamente non sta ottenendo risultati, è semplicissimo". Per il giornalista sportivo, poi, Giorgio Furlani, CEO del Milan, che, secondo alcuni "non ci mette mai la faccia", ha risposto da gran signore a tutte le domande che gli sono state rivolte nella conferenza stampa di martedì a 'Casa Milan'.
"A Furlani chiesto di Jovic; nessuno ha mai chiesto di Origi o Brahim"
—Dalle presunte ferie di Zlatan Ibrahimović, dal caso Theo-Leão al perché il club di Via Aldo Rossi compri soltanto giocatori da 20 milioni di euro. Quindi, una stoccata di Letizia su un tema particolare, quello del diverso 'trattamento' riservato ai dirigenti del Milan passati e presenti su varie tematiche importanti. "A Furlani, il Re delle veline e dei sotterfugi a leggere i social, è stato possibile chiedere perché ha fatto tre anni di contratto a Luka Jović (un annuale, più due opzioni per il club) ma ai trasparentissimi dirigenti precedenti, non è mai stato possibile chiedere cosa avessero in mente nell’offrire quasi 40 milioni in 4 anni a un ex giocatore come Divock Origi, che ancora oggi ammazzano il bilancio".
"Nemmeno cosa ha guadagnato a lungo termine il Milan dal prestito di Brahim Díaz, giocatore che una volta diventato grande, si sta godendo il Real Madrid - ha incalzato Letizia -. Oppure cosa sia successo davvero con George Atangana e Franck Kessié. O come sia stato possibile far intervenire Giuseppe Marotta per farsi sfilare in pochi minuti Hakan Calhanoglu a zero. Nulla di tutto questo: solo interventi flash con chi, da contratto dei diritti tv, non poteva essere snobbato, oppure interviste concordate a tavolino con gli amici per creare scompiglio nei momenti meno opportuni".
Per Letizia, insomma, questa la chiosa del suo editoriale provocatorio e che fa riflettere, "meno male che oggi si parla tanto di Koreanello in giro: sì, ma forse del Sud. Quello del Nord al massimo è finito un anno fa". LEGGI ANCHE: Milan, Fonseca in cerca di alleati: in tre pronti ad arrivare in suo soccorso >>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA