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Milan, tutto negativo? C’è anche chi va controcorrente: “Vi dico che …”

AC Milan Letizia SportItalia editoriale
Il momento del Milan non è certamente positivo, ma c'è anche chi - in un mare oscuro - vede anche qualche significativa luce. Leggete qui
Daniele Triolo Redattore 

Il momento del Milan può essere, senza dubbio, caratterizzato come negativo. La squadra di Paulo Fonseca, infatti, è partita conquistando soltanto 2 punti in 3 partite, per via dei pareggi (2-2) contro Torino e Lazio e per la sconfitta (1-2) sul campo del Parma. Allo stadio 'Olimpico', poi, l'episodio del mancato 'cooling break' di Theo Hernández e Rafael Leão, nei quali molti ci hanno letto una sorta di ribellione. Chi verso l'allenatore, chi nei confronti della società.

Milan, l'intervento di Letizia: "La risposta del grande club"

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C'è anche chi, però, in un mare di negatività, prova a vedere la luce e porta in evidenza quanto di positivo c'è intorno al club di Via Aldo Rossi. Lo ha fatto Francesco Letizia, giornalista di 'SportItalia', nel suo editoriale odierno per il sito web dell'emittente sportiva, che potete leggere integralmente cliccando qui. Letizia ha esordito così: "Alle frittate combinate dai suoi giocatori in campo e fuori, a gioco fermo e col pallone in movimento, il Milan ha risposto da grande club: le azioni hanno seguito la linea della trasparenza e della sincerità, come da sempre questa gestione ci ha abituati, checché se ne dica, oggi più che mai".


Il giornalista di 'SI', in tal senso, ha rivolto un plauso a chi gestisce la comunicazione del Milan, per come sta fronteggiando le situazioni dell'ultimo periodo. Dopo Lazio-Milan, per esempio, Theo si è recato ai microfoni di 'Milan TV' per spiegare l'accaduto. Le sue parole non hanno convinto in molti, ma Letizia ha prontamente sottolineato: "Non iniziamo a fare le verginelle proprio stavolta. Da che mondo è mondo, la comunicazione ufficiale segue dei canali e dei toni ben stabiliti: nessuno di noi ha l’anello al naso, verissimo, ma questa spasmodica voglia publica di verità e di punizione mi pare sia una novità dell’ultima ora.

Letizia ha detto di "non ricordare" un servizio - brutto - così quando situazioni simili sono accadute in altre piazze, osservando come sia "proprio vero che sparare sulla croce rossa di una squadra che oggettivamente non sta ottenendo risultati, è semplicissimo". Per il giornalista sportivo, poi, Giorgio Furlani, CEO del Milan, che, secondo alcuni "non ci mette mai la faccia", ha risposto da gran signore a tutte le domande che gli sono state rivolte nella conferenza stampa di martedì a 'Casa Milan'.

"A Furlani chiesto di Jovic; nessuno ha mai chiesto di Origi o Brahim"

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Dalle presunte ferie di Zlatan Ibrahimović, dal caso Theo-Leão al perché il club di Via Aldo Rossi compri soltanto giocatori da 20 milioni di euro. Quindi, una stoccata di Letizia su un tema particolare, quello del diverso 'trattamento' riservato ai dirigenti del Milan passati e presenti su varie tematiche importanti. "A Furlani, il Re delle veline e dei sotterfugi a leggere i social, è stato possibile chiedere perché ha fatto tre anni di contratto a Luka Jović (un annuale, più due opzioni per il club) ma ai trasparentissimi dirigenti precedenti, non è mai stato possibile chiedere cosa avessero in mente nell’offrire quasi 40 milioni in 4 anni a un ex giocatore come Divock Origi, che ancora oggi ammazzano il bilancio".

"Nemmeno cosa ha guadagnato a lungo termine il Milan dal prestito di Brahim Díaz, giocatore che una volta diventato grande, si sta godendo il Real Madrid - ha incalzato Letizia -. Oppure cosa sia successo davvero con George Atangana e Franck Kessié. O come sia stato possibile far intervenire Giuseppe Marotta per farsi sfilare in pochi minuti Hakan Calhanoglu a zero. Nulla di tutto questo: solo interventi flash con chi, da contratto dei diritti tv, non poteva essere snobbato, oppure interviste concordate a tavolino con gli amici per creare scompiglio nei momenti meno opportuni".

Per Letizia, insomma, questa la chiosa del suo editoriale provocatorio e che fa riflettere, "meno male che oggi si parla tanto di Koreanello in giro: sì, ma forse del Sud. Quello del Nord al massimo è finito un anno fa". LEGGI ANCHEMilan, Fonseca in cerca di alleati: in tre pronti ad arrivare in suo soccorso >>>

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