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Milan, Licari analizza la vittoria: “Non illudiamoci, ma segnali positivi ci sono”

Rafael Leao (attaccante AC Milan), qui durante Udinese-Milan 0-4 (Serie A 2024-2025)
Nel suo commento per La Gazzetta dello Sport, il giornalista Fabio Licari ha analizzato la netta vittoria del Milan
Alessia Scataglini
Alessia Scataglini

Nel suo commento per La Gazzetta dello Sport, il giornalista Fabio Licari ha analizzato la netta vittoria del Milan contro l’Udinese per 4-0, invitando però alla cautela. “Sarà bene non illudersi che da un giorno all’altro sia tutto cambiato o che il ricorso alla difesa a tre abbia aggiustato in una notte tutti i problemi”, ha esordito Licari, sottolineando che la squadra di Conceiçao ha comunque affrontato un’avversaria in difficoltà.

Licari sul Milan: "Vittoria importante, ma non illudiamoci troppo”

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L’Udinese, che ha incassato la quarta sconfitta consecutiva, appare lontana dalla sua forma migliore. Licari ha osservato che, nonostante il gol di Thauvin possa sembrare una giustificazione per il calo dei bianconeri, è evidente che qualcosa non stia funzionando, con la squadra che ha segnato solo un gol nelle ultime quattro partite.

Tuttavia, Licari riconosce i meriti del Milan, che ha finalmente dimostrato carattere. “La prima bella notizia per Conceiçao è che il Milan ha fatto il Milan, senza dover recuperare due schiaffi”, scrive il giornalista, evidenziando come la squadra rossonera abbia giocato con un buon ritmo collettivo, senza subire ripartenze e mantenendo la solidità difensiva. L’impiego della difesa a tre ha dato al Milan un surplus di sicurezza, permettendo alla squadra di controllare le azioni offensive dell’Udinese.

Infine, Licari riconosce il lavoro di Conceiçao nel cercare di dare una struttura alla squadra, anche se il Milan non ha ancora un’identità definitiva. Nonostante ciò, ha sottolineato che alcuni movimenti tattici sono sembrati ben organizzati, con il Milan che ha sfruttato le ripartenze per colpire gli avversari in modo letale.

In sintesi, la vittoria è un segnale positivo, ma Licari avverte che ci sono ancora molte prove da affrontare per capire se il Milan è pronto a fare il salto di qualità.

IL COMMENTO COMPLETO

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Ma sarà bene non illudersi che da un giorno all’altro sia tutto cambiato o che il ricorso alla difesa a tre abbia aggiustato in una notte tutti i problemi. O meglio: servono controprove. Intanto qui c’era l’Udinese di fronte. E l’Udinese non è più la rivelazione. Per quanto l’equazione assenza Thauvin-crollo verticale possa essere un alibi affascinante per i bianconeri, è chiaro che qualcosa s’è rotto. Quarta sconfitta di fila, appena un gol segnato in 360’. Anche le scelte di Runjaic non convincono. Genoa, Inter (soffrendo) e Verona avevano fatto bottino pieno, era dovere del Milan mantenersi in quota. È questa la prima bella notizia per Conceiçao: il Milan ha fatto il Milan, senza dover recuperare due schiaffi. Non l’unica. L’altra è che il Milan è parso squadra. S’è visto un lavoro collettivo non solo in fase d’aggressione, ma anche quando c’era da recuperare palla o aiutare un compagno sotto pressione. S’è visto fino al fischio finale.

Non si può negare il lavoro di Conceiçao: il Milan non ha ancora un’identità definitiva, ieri però alcuni movimenti non sono sembrati casuali. Campo e possesso dati all’Udinese in cambio di ripartenze letali. Può darsi che la difesa a tre abbia compattato le linee, con tutti i pro e i conto che questa scelta propone. Se vogliamo, è stato un surplus di sicurezza quello che Conceiçao s’è concesso, visto che l’Udinese attaccava soltanto con Lucca, spesso preda dei suoi fantasmi, Atta si muoveva ma ci mette sempre tempo per entrare in partita, gli altri facevano fatica ad arrivare da lontano. Probabilmente ce n’era bisogno". LEGGI ANCHE: Pagelle Milan Futuro-Ternana 1-0: Nava super, Quirini non sorprende più>>>

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