Parole inaspettate quelle di Paolo Maldini. Il direttore dell'area tecnica del Milan ha rilasciato un'intervista molto significativa alla Gazzetta dello Sport. Non si può parlare di un vero e proprio attacco a Elliott, ma di una frecciata sì. Senza ombra di dubbio.
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Milan, Maldini vuole alzare l’asticella: attesa la risposta di Elliott
Le parole di Paolo Maldini alla Gazzetta dello Sport hanno lasciato il segno: il direttore dell'area tecnica vuole alzare l'asticella
"In questo momento non abbiamo la disponibilità economica per pensare a questo salto di qualità. Anche perché siamo in una fase di passaggio. Vedremo ... E in più c’è anche la questione relativa al contratto mio e di Massara. Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare. Perché loro potrebbero anche dirci “il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare”. O può essere che io dica “la vostra strategia non mi piace”. Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene".
E' evidente che Maldini, così Massara, si aspettava un trattamento diverso. Da un certo punto di vista il discorso è simile a quello fatto da Ivan Perisic con l'Inter: "Ai giocatori importanti non si aspetta l'ultimo momento per rinnovare il contratto". Maldini non è più un giocatore, ma se vogliamo è molto più importante di un top player in attacco. E' riuscito grazie al lavoro a portare il Milan in alto, ma nessuno come Paolo conosce il mondo del calcio. E' molto difficile vincere ma è ancora più difficile confermarsi. Per questo serve alzare l'asticella sia nell'acquisto dei giocatori e sia probabilmente nel rapporto tra la proprietà e la dirigenza stessa.
E' anche vero che c'è in corso un cambio di proprietà e questo inevitabilmente ha messo in stand-by la situazione. Sarebbe un autogol clamoroso per Redbird o magari per lo stesso Elliott a rinunciare a Maldini e Massara e dunque una soluzione va trovata. Di certo non siamo di fronte a uno strappo così come è successo con Boban, ma è il momento sicuramente di avere delle risposte. Maldini, così come ha detto stesso lui, è il garante di un progetto vincente: rinunciare a uno come lui sarebbe follia allo stato puro. La speranza a questo punto è che arrivi un confronto il prima possibile. Il tempo è scaduto. CLICCA QUI per leggere l'intervista integrale a Paolo Maldini.
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