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Milan, Moggi e Calciopoli: tutti i retroscena da Ancelotti a Galliani
Ai microfoni di Reggina Tv, Moggi aveva definito una partita in particolare come "scandalosa". Si parla di Fiorentina-Milan, del 30 aprile 2005, e a dirigere la gara vi era De Santis. L'ex dirigente ha iniziato spiegando: "Il Milan lottava con la Juventus per vincere il campionato ed eravamo a pari punti e la Fiorentina lottava per non retrocedere. L'arbitro era De Santis. Il sabato prima della partita un'intercettazione ci racconta che Meani, l'addetto agli arbitri del Milan, telefona a De Santis e gli dice: «Non ammonire Kakà e Nesta, perché sono diffidati e domenica dovremmo giocare con la Juventus a Milano".
Ma non solo, poiché poi Moggi ha concluso: "La partita finì 1-2 e non fu dato dall'arbitro un rigore grosso come una casa per fallo di Pancaro su Pazzini. Si menarono a non finire e non fu ammonito nessuno. I miei giocatori, dopo aver visto in tv la partita, volevano reclamare lo scandaloso arbitraggio, io lo impedii ordinando un silenzio stampa. Il giorno successivo alla partita, De Santis telefonò direttamente a Meani dicendogli: 'Hai visto che sono riuscito a far fare silenzio stampa alla Juventus?'. E Meani gli risponde: 'Bravo, sei un amico. Lo racconterò al capo' ovvero a Galliani. Era una partita da ufficio inchieste e retrocessione del Milan".
Si tratta di parole forti, dichiarazioni che pesano nonostante il tempo passato. Eppure, in quella partita tra gli ammoniti del Milan spiccano ben quattro nomi e tra questi vi era proprio Kakà, giocatori citato e tra l'altro neanche diffidato.
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