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Milan: nonostante il primato, l’esame di Italiano evidenzia due problemi
L'Inter batte il Napoli e il Milan ringrazia, senza esagerare, i cugini. Nonostante la rocambolesca sconfitta contro la Fiorentina, i rossoneri hanno comunque disputato un'ottima partita. Si è visto il solito gioco propositivo, verticale e aggressivo, con uno straripante Rafael Leao e un ancora decisivo Zlatan Ibrahimovic a cercare di portare a casa quello che sarebbe potuto essere il 13esimo risultato utile consecutivo. Missione fallita per la prima volta in campionato quest'anno, ma prima o poi una sconfitta doveva pur arrivare. D'altronde si può perdere anche giocando bene, oppure vincere giocando meno bene come accaduto contro Bologna ed Hellas Verona.
Se il Milan vuole vincere lo scudetto, ci sono due aspetti da migliorare. Sono troppi i gol subiti dai rossoneri in campionato: ben 15 in appena 13 partite di Serie A. Storicamente - salvo qualche piccola eccezione - il tricolore va a finire sul petto della squadra che subisce meno gol durante la stagione. Un dato preoccupante, così come è preoccupante anche l'altro problema, sempre difensivo. La difesa 'tipo' è molto forte, le seconde linee lo sono anche, le terze sono da rivedere. Nelle gerarchie di Pioli, il buon Matteo Gabbia (al quale non si vuole puntare il dito contro per la prestazione di ieri, ma nemmeno fare tante carezze) parte due posizioni dietro rispetto a Kjaer, Tomori e Romagnoli. Ha ancora tutto il tempo per crescere e per smentire chi lo sta aspramente criticando dopo la brutta partita contro la Fiorentina, ma alcuni errori sono stati commessi in modo troppo ingenuo.
Sintesi: la difesa è forte nei singoli, nel collettivo deve migliorare. Questo Milan può sognare in grande perché gioca un calcio moderno, offensivo, progressista. Ma attenzione, però, perché da sempre in Serie A il miglior attacco è la difesa. Milan, le top news di oggi: stop per Rebic, idea dal Real Madrid.
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