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Tijjani Reijnders (centrocampista AC Milan), qui durante Milan-Torino 2-2 (Serie A 2024-2025) | News (Getty Images)
Il rapporto tra il Milan e i giocatori olandesi è stato sempre speciale. Tutto inizia alla fine degli anni ‘80, quando il club rossonero ingaggia Ruud Gullit, Marco van Basten e Frank Rijkaard. Questi tre giocatori, sotto la guida di Arrigo Sacchi, formano il cuore pulsante di una delle squadre più dominanti della storia del calcio europeo. Con il loro contributo, il Milan conquista titoli nazionali e internazionali, tra cui due Coppe dei Campioni nel 1989 e 1990.
Negli anni successivi, il legame con l’Olanda continua. Clarence Seedorf, che arriva nel 2002, diventa una leggenda del club. Con la sua classe e la sua visione di gioco, guida il Milan a nuovi trionfi, vincendo due Champions League (2003 e 2007) e diventando l’unico giocatore a vincere il trofeo con tre squadre diverse. Anche Jaap Stam, difensore centrale potente, contribuisce a mantenere alto il prestigio degli olandesi al Milan, sebbene la sua permanenza sia più breve.
Negli ultimi anni, il legame si rinnova con Tijjani Reijnders, acquistato nel 2023. Reijnders, centrocampista talentuoso, mostra grandi potenzialità e si inserisce perfettamente nel progetto di rinascita del Milan. Nell'ultima sessione di calciomercato è arrivato Silvano Vos, classe 2005, per ora aggregato al Milan Futuro. Il talentino sembra poter essere il prossimo giocatore integrato in prima squadra viste le sue potenzialità.
Il club continua così a valorizzare il contributo dei giocatori olandesi, rafforzando un legame storico che ha segnato profondamente la sua identità e i suoi successi. Da Gullit a Reijnders, l'influenza olandese al Milan resta una costante di grande importanza.
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