I pro
—L'arrivo di De Zerbi al Milan sarebbe la chiusura di un cerchio. Lui, cresciuto nelle giovanili rossonere proprio quando il Diavolo dominava in Italia e in Europa. Nella sua idea di calcio è radicata la stessa concezione che aveva il Milan di allora: vincere giocando bene. Tuttavia, potremmo anche escludere la filosofia calcistica e parlare di una sola cosa: il Milanismo puro.
Cercando di rimanere sul campo, però, De Zerbi avrebbe a disposizione non una squadra da plasmare, ma da smussare. Il modulo di partenza potrebbe essere il 4-2-3-1 così come il 4-3-3, senza dimenticare che le stesse stelle rossonere risultano perfettamente adatte a lui: da Maignan a Theo Hernandez fino a Leao. Movimenti senza palla, occupazione ragionata del campo e gestione dei ritmi: spettacolo a San Siro!
I contro
—Ci sono, purtroppo, da sottolineare tante defezioni a livello difensivo. De Zerbi, infatti, tende a far difendere le proprie squadre in proiezione offensiva, lasciando molto spesso lunghi spazi per contropiedi veloci. Un film già visto in queste ultime stagioni, insomma. Vi sarebbe da fare, dunque, un lavoro certosino su alcuni difensori, permettendo loro di maturare tatticamente e diminuire, di parecchio, la soglia d'errore. Tale processo, però, rischia di richiedere del tempo che il Milan potrebbe non avere. De Zerbi è l'allenatore perfetto per un progetto a medio/lungo termine, non esattamente ciò che chiedono a gran voce i tifosi rossoneri. LEGGI ANCHE: Panchina Milan, Ibrahimovic aveva detto sì a Lopetegui: il retroscena >>>
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