Dal punto di vista qualitativo invece, dall’avvio del progetto, l’analisi ha rilevato un generale miglioramento delle condizioni psicologiche dei ragazzi, con comportamenti e attitudini caratterizzati da una maggiore apertura al dialogo, un aumento dell’autostima e della fiducia, sia in sé stessi sia nei confronti degli operatori, e una crescita delle competenze sociali e relazionali. Emersi inoltre una maggiore capacità di mantenere gli impegni presi e di valutare i propri limiti e bisogni, come una più elevata attitudine a riflettere sui motivi che hanno portato alla commissione del reato.
Risultati che incidono positivamente sui processi di crescita e responsabilizzazione dei giovani coinvolti nel progetto e che rivestono un ruolo fondamentale nel perseguimento di uno degli obiettivi primari del progetto, ovvero la riduzione del rischio di recidiva.
Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul progetto Play for the Future: “In un momento in cui registriamo - con preoccupazione – l’aumento di minori nei circuiti penali, investire sulla messa alla prova significa investire nell’opera di recupero dei nostri giovani a cui offrire nuove occasioni. Anche di vita. Lo sport, insieme al lavoro, è fondamentale per tendere alla rieducazione. Con progetti come questo, ci facciamo carico delle storie di questi ragazzi, non solo dei loro errori, provando così a rimuovere quegli ostacoli che limitano l’uguaglianza dei cittadini, come vuole la Costituzione”.
Franco Baresi, Vicepresidente Onorario di AC Milan, ha dichiarato: “Questo progetto testimonia ancora una volta come lo sport sia un veicolo di valori positivi molto importanti per i giovani. Le storie di questi ragazzi e i risultati prodotti nei primi mesi del loro percorso evidenziano quanto l’attività sportiva possa avere un impatto concreto nelle loro vite, per poter sognare in grande e porre le basi per un futuro migliore”.
Rocco Giorgianni, Segretario Generale di Fondazione Milan, ha aggiunto: “A nove mesi dall’inizio del progetto, i risultati presentati oggi sono i primi successi di un percorso attraverso cui vogliamo dare a tanti giovani la possibilità di riappropriarsi delle proprie vite. Voglio ringraziare il Ministero della Giustizia e Fondazione CDP, con cui condividiamo la consapevolezza che lo sport possa essere uno dei più efficaci strumenti per innescare un cambiamento sociale concreto”.
Giovanni Gorno Tempini, Presidente di CDP, ha dichiarato: “Il tema dell’inclusione sociale minorile è una delle priorità strategiche di Fondazione CDP. In questo senso, sostenere il percorso di messa alla prova dei ragazzi inseriti nei percorsi penali attraverso attività che puntano alla riscoperta dei loro valori e delle loro consapevolezze significa garantirgli migliori prospettive e pari opportunità nella società, condizione che siamo impegnati a creare per tutti i giovani del nostro Paese”.
Il progetto si inserisce all’interno del programma “Sport for Change”, attraverso cui Fondazione Milan utilizza lo sport come mezzo per educare e potenziare il talento dei giovani a rischio di emarginazione sociale.
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