Antonio Cassano, ospite alla 'Domenica Sportiva', ha criticato ancora una volta Rafael Leao. L'attaccante del Milan ha replicato sui social
Antonio Cassano, attaccante del Milan per 18 mesi tra il gennaio 2011 e il giugno 2012, ospite ieri a “La Domenica Sportiva” su Rai 2, ha parla così di Rafael Leao, top player del Diavolo di Stefano Pioli. Alla domanda "In passato sei stato un po’ severo su Leao dicendo che è tanto fumo e niente arrosto, ti sei ricreduto?", l'ex fantasista azzurro ha risposto così.
Milan, l'invettiva di Cassano contro Leao
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“Assolutamente no. Continuo a pensarlo, perché se vado a vedere come esterno l’anno scorso Rashford fa 26 gol e gioca in un campionato meraviglioso facendo le due fasi. Kvaratskhelia arriva e fa un campionato meraviglioso facendo le due fasi. Foden, ha un anno in meno e quest’anno ha già fatto 21 gol e 10 assist; parliamo di cosa? Siccome in Italia il campionato non è buono il problema è che lui pensa di essere un fenomeno e c’è gente che gli va dietro. È un buon giocatore che ha una gran forza fisica. Finito. Allora gente come Kaká, Rui Costa, Vinicius stesso oggi, quanto dovrebbero prendere? Lui chiedeva tanti soldi e glieli hanno dati, adesso vale 120, 130, 140 milioni? Di cosa parliamo? Parliamo di un giocatore normale che ha forza fisica.
Ha fatto 8 gol ma per 5 mesi e mezzo non ha segnato in un campionato farlocco - ha proseguito, poi, Cassano nella sua invettiva contro Leao del Milan -. Dobbiamo ricordarci che nel campionato italiano non c’è qualità, non c’è intensità e non c’è ritmo, lui ha fatto 5 mesi e mezzo senza fare un gol. Poi fa due giocate, due accelerazioni “Aahh, è forte, vale…”. Vale cosa? Quando giocavo io 10, 15 anni fa lui non poteva giocare neanche in squadre che lottavano per il sesto o settimo posto. Purtroppo in Italia si è bravi a fare questo”.
Dunque, alla domanda "Quindi chi è per te un fuoriclasse?", Cassano ha aggiunto quanto segue. “Guardate Lautaro. Corre, lotta, si sacrifica, fa gol, fa assist, è leader. Lobotka, che nessuno ne parla. Io due anni fa dicevo che fosse da Barcellona e Bayern Monaco. Hanno chiesto a Xavi chi prenderebbe nella sua squadra, ha detto Lobotka. Il problema è che c’è gente che ha una stampa molto buona. Ci sono giocatori e allenatori che hanno una stampa molto buona. Purtroppo io ho giocato a calcio e i campioni, i fenomeni, ho avuto il privilegio di giocarci insieme e di vedere quelli che fanno la differenza reale. Poi gli altri le chiacchiere se le porta via il vento”.