Leao fa parte di quella categoria di giocatori che davvero può far sognare. Perché rappresenta l’imprevedibilità, il talento puro. Durante le partite del Mondiale in Qatar, quando l’allenatore lo faceva entrare solo nei secondi tempi o addirittura nei minuti finali, un po’ tutti si domandavano per quale motivo non fosse impiegato all’inizio. I supporter del Milan hanno imparato ad amarlo e le sue qualità sono state fondamentali nella conquista del sorprendente Scudetto del 2021/22, tanto da essere eletto dalla Lega miglior giocatore del campionato. Il futuro pare sorridergli, e molti lo vedono come futuro vincitore del Pallone d’Oro, nell’ottica di un’ulteriore scalata verso le vette del panorama globale.
Miglioramenti necessari
—Eppure, in vista di tali traguardi, Leao deve ancora compiere un passo in avanti. Persistono nelle sue prestazioni parentesi di buio che dovrebbero essere ridotte o del tutto eliminate. Talvolta infatti capita di vederlo disputare partite sottotono, in cui non riesce a trovare il guizzo giusto. Quando ciò accade si intestardisce in tentativi troppo complessi, o addirittura, in qualche caso, pare assentarsi a lungo dal match, come se la non brillantezza lo deprimesse, o gli mancasse la giusta risolutezza.
Per carità, se ne sono visti tanti, di esempi che nel corso della loro carriera non hanno mai posto la continuità di rendimento come fattore primario. E nel calcio di oggi, così sfiancante, con sfide da disputare ogni tre giorni lungo gran parte della stagione, è arduo pretendere che un qualsiasi atleta possa emanare luce e divertimento in ogni match.
Ciò nonostante, nel caso di Leao, alcune pause risultano sin troppo nette ed evidenti, tanto che qualcuno pone accenti e perplessità su quanto l’uomo di origini angolane possa essere definito un fuoriclasse o "solamente" invece un buonissimo giocatore. Discorso valido sia per le squadre di club che per la Nazionale.
Al di là di quale possa essere la sua destinazione presente e futura, al Milan da capitano o altrove, Leao dovrebbe dunque impegnarsi per fare quello step in più, affinché i vuoti siano colmati da invenzioni sempre più elettrizzanti, così da assurgere una volta per tutte al livello che contraddistingue i più grandi al mondo. A maggior ragione adesso, dato che i quasi eterni Messi e Ronaldo, voraci divoratori di premi di ogni tipo per anni e anni, stanno giungendo al termine della loro carriera, lasciando finalmente spazio ad altri miti nell’attenzione mediatica e nell’immaginario popolare.
Leao sarà un vero e definitivo top player? Il campo pronuncerà la sua sentenza. Ma le potenzialità, in tal senso, ci sono.
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