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Yacine Adli, centrocampista del Milan (getty images)
(acmilan.com) - Yacine Adli, nuovo acquisto rossonero, rappresenta un esempio di calciatore atipico. Non solo per la sua attitudine a ricoprire diversi ruoli in campo, ma anche per il suo eclettismo fuori dal rettangolo di gioco, che è valso l'appellativo di "Artista". Poesia e geometrie in campo, cultura, arte e solidarietà fuori: scopriamo insieme alcune curiosità sul nostro centrocampista francese.
VILLEJUIF E L'ASSOCIAZIONE
Yacine è nato a Vitry-sur-Seine, a pochi chilometri da quella Villejuif in cui è poi cresciuto e che tanto gli è rimasta nel cuore. Lì vive ancora la sua famiglia, che è di origine algerina proprio come Zinedine Zidane, uno dei suoi punti di riferimento a livello calcistico. E lì ha deciso di fondare l'Association Yacine Adli, che si impegna ad aiutare i ragazzi della città che vivono situazioni di disagio. Un'associazione che vive su sei "pilastri d'azione": umanitario, ecologico, culturale, educativo, sportivo e amministrativo. Come ha raccontato in conferenza stampa, Yacine si occupa personalmente delle vicende della sua no-profit, insieme alla famiglia e agli amici.
PIANOFORTE E VIOLINO
L'impulso di papà Abdennour regala a Yacine un'infanzia completa, non solo a livello sportivo. Insieme ai due fratelli e alla sorella frequenta il conservatorio e cresce suonando prima il violino e successivamente il pianoforte, a cui si appassiona osservando a lungo la sorella. Non c'è stato solo il calcio nella sua vita, perché da piccolo ha praticato anche judo e nuoto, e tuttora ha un debole per gli scacchi.
ZIDANE, JUNINHO E BAGGIO
Sono due le stelle polari che hanno guidato la carriera di Yacine finora: Zinedine Zidane e Juninho Pernambucano, che il classe 2000 ha ammirato quando capitanava il Lione delle meraviglie nella prima decade degli anni Duemila, con sette campionati vinti consecutivamente. In conferenza stampa ha anche raccontato un aneddoto legato a due ex rossoneri: nelle giovanili del PSG il suo coetaneo Timothy Weah - figlio di George - gli consigliò di studiare attentamente una leggenda come Roberto Baggio.
DORMIRE ALLO STADIO
"Mi sveglio e penso al calcio, prima di andare a dormire penso al calcio, mangio calcio". Per dirla all'inglese, Yacine è sempre stato un "football nut", un malato di calcio. E proprio così lo dipinge Moulay Chebab, il suo primo allenatore a Villejuif: "Un giorno disse di voler dormire allo stadio, così da essere pronto per la partita del giorno dopo".
TITI D'OR
La bacheca di Yacine è composta da due trofei: la Ligue 1 e la Coupe de la Ligue vinte entrambe (ma non da protagonista) nella stagione 2017/18, quella del suo esordio in prima squadra al PSG. Va però segnalato il curioso ma significativo successo del 2017 nel "Titi d'Or", il "Pallone d'Oro" delle giovanili del PSG, un premio nato nel 2007 e che nel suo albo d'oro annovera anche Kingsley Coman, Alphonse Areola, Odsonne Edouard e Moussa Diaby.
IL SIPARIETTO CON HENRY
Il 6 novembre scorso, al termine di Bordeaux-PSG 2-3, Yacine ha incassato i complimenti di un certo Thierry Henry, presente come opinionista televisivo. "Sei stato coraggioso in campo e tra un anno c'è il Mondiale, ci siamo capiti vero?". Puntuale la risposta di Adli, allora protagonista in campo con i girondini: "Sfida accettata". Yacine non ha ancora debuttato nella nazionale maggiore francese, ma il Milan potrebbe essere il suo trampolino di lancio. Milan, in arrivo colpi da 90 in ogni reparto: le ultime news di mercato >>>
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