Domanda lecita, ma dalla risposta banale. Nella politica "del risparmio", così spesso definita sui social e non, conquistare un quarto posto può risultare un bel traguardo. La vittoria nel derby contro l'Inter aveva fatto soffiare un vento di ottimismo che, purtroppo, si è spento nel giro di poco tempo. Dispiace per i più ottimisti e speranzosi, ma l'obiettivo del Milan è quello di qualificarsi alla prossima Champions League: niente di più e niente di meno.
Un inno al passato
—Diamo dunque pace anche a coloro che inneggiano costantemente alla storia rossonera: il Milan non è più quello di un tempo. Ricordare i gloriosi traguardi non trasformerà questa squadra. Sottolineare quanti campioni hanno vestito questa maglia non cambierà gli stimoli dei giocatori attuali.
Il riferimento, e non può essere altrimenti, è alle belle frasi ascoltate e lette durante il Festival dello Sport. Non esistono più i Berlusconi, così come non esiste più una società rossonera che punta a vincere in Italia, in Europa e nel Mondo. Il Milan, con l'aiuto di RedBird, si è adattato a un sistema che va avanti, mica come quello italiano, e che punta alla creazione di aziende piuttosto che alla composizione di una rosa altamente competitiva. La priorità sono i numeri, se poi riesci anche a vincere qualche trofeo allora ben venga. LEGGI ANCHE: Il Milan ai Milanisti: Gabbia è il capitano di cui ha bisogno questa squadra >>>
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