La sosta sta per concludersi e il Milan si prepara a tornare in campo, ma a cosa può davvero puntare la squadra rossonera?
Ed eccoci qui, di nuovo, alla conclusione di una sosta per le nazionali che ci è sembrata una bella vacanza rilassante. Nessuna partita del Milan e dunque nessuna brutta prestazione di cui parlare. La squadra rossonera si prepara alla sfida all'Udinese e, c'era da aspettarselo, tornano anche i rumors che vorrebbero la panchina di Paulo Fonseca traballare nuovamente. Insomma, prepariamoci a ribalzare ancora fra le ipotesi Sarri, Allegri, Tuchel e chi più ne ha più ne metta.
Torniamo alla realtà
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Servirebbe, però, tornare alla realtà dei fatti: il Milan non è costruito per competere per lo Scudetto. Mettetevi l'anima in pace, poiché la squadra rossonera, e non certamente da qualche settimana, presenta delle lacune evidenti anche a un cieco. Dal problema strutturale a quello comportamentale, fino a quello societario e comunicativo. Ma dunque, a cosa può puntare davvero il Diavolo?
Domanda lecita, ma dalla risposta banale. Nella politica "del risparmio", così spesso definita sui social e non, conquistare un quarto posto può risultare un bel traguardo. La vittoria nel derby contro l'Inter aveva fatto soffiare un vento di ottimismo che, purtroppo, si è spento nel giro di poco tempo. Dispiace per i più ottimisti e speranzosi, ma l'obiettivo del Milan è quello di qualificarsi alla prossima Champions League: niente di più e niente di meno.
Un inno al passato
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Diamo dunque pace anche a coloro che inneggiano costantemente alla storia rossonera: il Milan non è più quello di un tempo. Ricordare i gloriosi traguardi non trasformerà questa squadra. Sottolineare quanti campioni hanno vestito questa maglia non cambierà gli stimoli dei giocatori attuali.