I dirigenti del Milan analizzano, sempre con lucidità, qualsivoglia situazione. Che si tratti di mercato o di campo non fa differenza, vi è un rigore ben delineato e un programma seguito al minimo dettaglio. Tutto vero, il buon lavoro svolto da RedBird e compagnia è attestato dai numeri e da un bilancio nuovamente positivo, cosa bella che rara di questi tempi in Italia. Tuttavia, e non me ne vogliano i più "ottimisti", la stagione rischia già di andare persa. Siamo solo alle porte della quarta giornata di campionato ma il Milan si ritrova con due punti, tanti errori, e orrori, in campo e un allenatore che sembra non trovare la quadra. La società analizza, sempre con lucidità, qualsivoglia situazione, ma a mancare non è la preparazione o lo studio, bensì l'anima rossonera.
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Milan, la stagione è già a rischio. Morata è un leader, ma non fa miracoli
Sembra assurdo pensare che questa squadra necessiti per forza di cose di Zlatan Ibrahimovic. La sua assenza, in occasione del tanto richiamato episodio Theo-Leao, è stata discussa e criticata. Ma, ricordo, che all'Olimpico vi erano Furlani, Moncada e Cardinale, dunque non tre persone qualsiasi. Siamo certi che, alla conclusione del match contro la Lazio, il triumvirato abbia parlato con la squadra, esaminato quanto accaduto e chiuso subito la questione. Eppure, da lì a definirlo come un "non evento" appare un po' esagerato. Che lo abbiano premeditato o meno, l'immagine di Theo e Leao ben lontani dal gruppo, e da Fonseca, rappresenta al meglio la situazione attuale: in questo Milan non tutti la pensano allo stesso modo.
Pavlovic, non esageriamo
—Passiamo al campo, alle questioni tattiche e a quelle che possono essere discusse senza dover essere un dirigente o una persona vicinissima all'ambiente rossonero. Pavlovic è, sicuramente, la nota positiva di questo inizio di stagione. Il giocatore serbo ha grinta, fame, determinazione e, soprattutto, è un difensore pessimista. Mette sempre in conto un proprio errore o un rimbalzo sbagliato del pallone, riuscendo così a intervenire lì dove gli altri non riescono. C'è, però, qualcuno che si pente di non averlo avuto nel pareggio di San Siro contro il Torino e vogliamo, immediatamente, spiegare una cosa. Nei due gol della Lazio, prima di Castellanos e poi Dia, è proprio Pavlovic a perdere la propria marcatura. Si fa anticipare in entrambi i casi e, anzi, nella prima rete neanche nota la presenza dell'attaccante biancoceleste alle sue spalle: basta riguardare anche solo gli highlights.
Il ragazzo è giovane, ha ancora 23 anni, e ha ampi margini di crescita. Tuttavia, farlo apparire come colui che avrebbe potuto, o potrà, aggiustare la difesa rossonera è decisamente esagerato. Il problema, e lo ripetiamo, è sia individuale che di gruppo. Il Milan difende male anche con dieci giocatori dietro la linea del pallone.
Morata non fa miracoli
—Dalla difesa passiamo all'attacco, poiché il discordo di Pavlovic vale anche per Morata. Il centravanti spagnolo è il numero 9 della nazionale campione d'Europa, vero, ma non è certamente il giocatore che ti fa la differenza in campo. Sia chiaro, le qualità di Morata non si discutono e rappresenta il degno sostituto di Olivier Giroud. Ciò nonostante, aspettarsi che sia proprio lui a riportare il Milan a battagliare per lo scudetto è alquanto difficile. La sua esperienza, il suo carisma e la sua leadership non possono che far bene, in particolar modo in questo momento, ma mettere sulle sue spalle tutte le aspettative di una tifoseria intera è certamente deleterio. Morata può essere un leader di questo Milan, ma non fa mica miracoli.
La stagione, ripetiamo, è dunque già a rischio nonostante lo spirito incurante dei più "ottimisti". I tifosi sono infuriati non perché questi siano i "pessimisti", ma perché hanno letto e ascoltato le parole scritte e dette durante le conferenza stampa dell'estate. Dalla presentazione di Fonseca in poi si è sempre parlato di scudetto, eppure i numeri, e le prestazioni, non sono affatto degne di una squadra che può lottare per il tricolore. I dirigenti del Milan analizzano, sempre con lucidità, qualsivoglia situazione, ma oltre un'anima servirebbe anche un po' di sincerità. LEGGI ANCHE: Tonali di nuovo in Nazionale e l’Italia torna a vincere: Milan pentito? >>>
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