La dirigenza
—Arriviamo alla nota dolente, ovvero la società. Nella tifoseria del Milan è ancora fresca la ferita che porta il nome di Paolo Maldini. L'ex dirigente rossonero era la perfetta rappresentanza della storia, scritta da lui stesso, del Diavolo e la sua brusca uscita di scena continua a essere ricordata molto spesso. L'assenza di una vera e propria bandiera non permette alla tifoseria di rivedersi nell'attuale dirigenza. Okay, c'è Zlatan Ibrahimovic, ma lo svedese, lo ricordiamo, è un Partner Operativo, e Senior Advisor, di RedBird, non del Milan.
Le ultime uscite, poi, hanno ulteriormente infiammato gli animi. Le parole di Giorgio Furlani in merito alla vicenda Theo-Leao non sono piaciute molto ai supporters del Diavolo. Definirlo come un "non evento", infatti, ha aggravato l'opinione generale, andando così a sminuire ancor di più l'effettivo valore del trio Furlani-Moncada-Cardinale nei confronti dei giocatori stessi.
La visione del futuro
—Concludiamo, infine, con una visione del futuro non certo condivisa. I tifosi, infatti, sono ben consci del lavoro che RedBird sta attuando con il Milan: aumentarne il valore per poi rivenderlo. I numeri danno ragione a Cardinale, giacché la società rossonera si trova con un bilancio in attivo e una crescita che aumenta ogni mese che passa. Tuttavia, i tifosi lamentano della mancanza di un'anima, di quei valori sempre presenti nella storia del Milan. Si domandano come mai, con i conti in positivo, non si possa aspirare a un grande campione sul mercato, così come non si possa pensare a un tecnico vincente e un'annata nella quale il Milan gareggia per i primissimi posti. Sono tutte domande lecite ma alle quali, forse, nessuno riceverà mai risposta. LEGGI ANCHE: Milan, Pedullà: "Sarri fu ad un passo. Candidato per il post Fonseca?"
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