"Nessuno è più importante del Milan"
—Sottolineiamo la frase riportata qui sopra come titolo. Nessun giocatore era, è o sarà più importante del Milan. Fonseca ha fatto bene a ricordare un concetto forse dimenticato. Che tu sia Leao, che tu sia Theo o che tu sia Abraham non è importante: c'è il Milan e poi ci sono i giocatori. Da alcune partite a questa parte stiamo assistendo ad alcuni brutti errori e la responsabilità di cui parlava il tecnico rossonero richiama proprio questo mantra: se sbagli stai in panchina. Ci riferiamo, ovviamente, anche a Fikayo Tomori, autore di una prestazione piena zeppa di défaillance. Al posto del difensore inglese non è improbabile rivedere in campo Strahinja Pavlovic al fianco di Matteo Gabbia, con quest'ultimo che è forse l'unico che riesce a salvarsi del pacchetto della retroguardia.
Insomma, Fonseca sta cercando di instillare una nuova mentalità e non possiamo che concordare con lui nel dire che, purtroppo, c'è ancora bisogno di tempo. La squadra rossonera pecca di errori comportamentali prima ancora che tattici e a volte è necessario mandare messaggi chiari e tondi: il Milan viene prima di tutto, anche dei propri top player. LEGGI ANCHE: Milan, apriamo il capitolo rinnovi: il punto da Theo Hernandez a Gabbia
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