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Rafael Leao esultanza Napoli Milan (getty images)
Partiamo dal principio, perché il preludio alla prestazione di Rafael Leao allo Stadio Maradona inizia fin da agosto. Arrivano i primi paragoni, confronti netti con un altro enorme talento che riveste lo stesso ruolo: Khvicha Kvaratskhelia. Rafa gioca il suo calcio, ma la controparte georgiana appare più fresca, esplosiva e, soprattutto, decisiva. Le prime critiche, in particolar modo verso alcuni comportamenti del portoghese in campo, che sembra quasi trotterellare sui prati, svogliato, con poca attenzione. Giunge la sosta per il Mondiale qatariota, poche presenze, seppur con un goal, ma Leao appare rallentato, non di certo quello della stagione precedente.
Capita poi che il Milan inizi a cadere con lui e a gennaio si perdono certezze, convinzioni e autostima. Le critiche a tutta la società rossonera vengono spedite istantaneamente: dalla dirigenza, all'allenatore fino agli stessi giocatori, nessuno escluso. Si parla di un mercato flop, di acquisti che non rendono, di una rosa già sazia dopo un unico trofeo. Pioli tenta di creare una bolla attorno ai suoi ragazzi ma le spine sono ovunque e questa scoppia, sempre e ripetutamente. Le sconfitte bruciano, come contro il Torino, la Lazio, l'Inter e il declino con il Sassuolo. La difesa a 3 sembra portare nuove sicurezze, ma poi il tracollo al Franchi di Firenze e alla Dacia Arena di Udine, tutto sembra ormai perso.
Il passaggio ai quarti di Champions League fa felici i tifosi, ma la gioia dura poco poiché al cospetto del Milan si scopre esserci il Napoli, capolista, mattatore e futuro campione d'Italia. Altro giro e altra disperazione, come può questo Milan arrivare quarto in campionato e passare alle semifinali di Champions? Come può competere contro squadre decisamente più forti e attrezzate? Tra gli azzurri e i rossoneri vi è troppa differenza, la squadra costruita da Maldini e Massara, a quanto pare, soffrirà d'ansia per questi match.
Alla fine però mister Pioli quella bolla sopracitata riesce a soffiarla, ad abbracciare i propri ragazzi nelle sue convinzioni. Si torna al vecchio modulo, il 4-2-3-1, si torna alla vecchia filosofia e, cosa importante, Leao torna nella sua posizione preferita. Si viaggia al Maradona, il pullman rossonero sfreccia ed evita l'aria del pessimismo, i giocatori si inglobano nei propri principi ed entrano in campo feroci, cattivi. Ne consegue una prestazione quasi perfetta, un netto e cocente 0-4 che spalanca la bocca di chiunque. Leao è protagonista assoluto, due goal e una prestazione superlativa. Almeno per ieri sera ha surclassato Kvaratskhelia, al netto di una continuità di prestazione, quella del georgiano, da confessare incredibile e quindi probabile MVP della Serie A.
Il primo di tre incontri è andato, il bilancio parla di 4 goal fatti e 0 subiti, ora c'è da preparare l'andata dei quarti, match che non sarà assolutamente simile a quello visto in campionato. Il Milan riporta a pari merito le quotazioni che lo davano spacciato, poiché prima pendevano enormemente verso un Napoli scritto e descritto come imbattibile. In molti avevano parlato, commentato, analizzato ma nessuno si aspettava questa reazione. "L'ansia" dei rossoneri sembra magicamente svanita e, chissà, magari ora ce l'ha qualcun altro... Napoli-Milan: “Leao, Leao”. Il portoghese balla con la Curva
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