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Samu Castillejo del Milan (credits: GETTY Images)
Uno è un titolare inamovibile, l'altro è finora stato una grande risorsa a partita in corso o in caso di necessità. Il primo è Suso, stella rossonera che fino a qualche settimana fa era costantemente tra i migliori in campo, con tutti i palloni da gol che partivano dai suoi piedi. Ora, però, l'ex Liverpool sta vivendo un momento negativo, che dura da diverse settimane. Il secondo è Samu Castillejo, che ha vissuto un inizio di stagione tra alti e bassi, con poche presenze dal primo minuto e molte a partita in corso. Per un periodo poi Gennaro Gattuso sembrava essersi dimenticato di lui, anche perché non riusciva più a incidere. Ora, invece, è reduce da diverse partite decisamente positive.
Ieri i due spagnoli hanno giocato insieme: uno a destra, l'altro a sinistra. Fino a quando non è entrato Hakan Calhanoglu e si è passati al 4-2-3-1, con Samu che a quel punto ha iniziato ad agire praticamente da trequartista, svariando molto e giocando anche vicino a Suso. Ciò che si evince però dalla partita di ieri è che se dal lato di Suso il Milan ha spesso faticato, senza rendersi mai pericoloso, con Castillejo è stata tutt'altra storia. Il numero 7 ha dato brio alla manovra del Milan, creando diversi pericoli e consentendo alla squadra di Gattuso di ripartire spesso in velocità. Suo, inoltre, l'assist per il secondo gol, quello di Krzysztof Piatek.
A questo punto, con un Derby alle porte, è ovvio che Gattuso debba fare delle riflessioni. Partendo dal presupposto che tornerà titolare Hakan Calhanoglu e che si tornerà al 4-3-3 con almeno due tra Tiemoue Bakayoko, Lucas Biglia e Franck Kessie, insieme a Lucas Paquetà, c'è da assegnare un'altra maglia a uno dei due spagnoli. Il dubbio è se affidarsi a Suso, titolare inamovibile capace di accendersi improvvisamente e con grande esperienza contro l'Inter, o a Castillejo, al momento decisamente più in forma e con quella frizzantezza che manca al compagno. A meno che non si possa pensare a un turno di riposo per Paquetà, apparso anche lui un po' spento, con Calhanoglu mezzala e di nuovo entrambi gli spagnoli in campo, in una sorta di 4-2-3-1, che tanto bene ha fatto nel finale di ieri.
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