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Cori a Bakayoko: delusione e indignazione nell’ambiente. La ricostruzione

Bakayoko Milan-Lazio (GettyImages)

Ieri sera si è assistito a un comportamento vergognoso degli ultras della Lazio, che hanno cantato cori e ululati razzisti nei confronti di Bakayoko

Salvatore Cantone

ULTIME MILAN - La Lazio ha vinto meritatamente la semifinale di Coppa Italia contro il Milan, ma la sensazione è che quella di ieri sia stata l'ennesima pagina da dimenticare per il calcio italiano. Già a partire da ieri pomeriggio, infatti, un piccolo gruppo di ultrà laziali ha srotolato uno striscione a Piazzale Loreto con la scritta «Onore a Benito Mussolini», che ovviamente ha lasciato sconcertati. La Digos di Milano, in collaborazione con quella di Roma, ha identificato almeno 22 tifosi, di cui 19 laziali e 3 interisti, all’interno di bar e piazze del centro città e in zona stadio Meazza. Rischiano fino a 3 anni di reclusione.

RAZZISMO - Successivamente la vergogna si è spostata a San Siro. Dopo la maglia di Acerbi esposta da Kessie e Bakayoko sotto la Curva Sud, gli ultrà laziali si sono presi la loro "rivincita": cori razzisti e «buu» in direzione di Bakayoko, che è stato praticamente bersagliato per tutta la partita. Il pubblico rossonero ha provato a coprire gli insulti con gli applausi, ma non c'è stato nulla da fare. L'arbitro Mazzoleni ha ritenuto di non sospendere la partita, con Gattuso che non ha nascosto il proprio rammarico: "Cori? Dobbiamo fare i complimenti ai giocatori in campo, che si sono comportanti alla grande. I tifosi avevano già iniziato nel pomeriggio, ma non voglio parlarne. Spero che l'arbitro non abbia sentito, ieri abbiamo chiacchierato con i giocatori, dicendogli di essere un esempio".

REAZIONI - In generale nell'ambiente milanista prevale molta delusione per quanto accaduto nei confronti di Bakayoko. In molti si chiedono come sia possibile parlare ancora di calcio quando di fatto un giocatore è stato umiliato per novanta minuti per il proprio colore della pelle. In tanti auspicavano che la gara fosse sospesa, proprio per dare un segnale forte a quanto successo a Koulibaly in Inter-Napoli a Santo Stefano, ma la gara è continuata ad andare avanti. Gli addetti ai lavori sono sconvolti per quanto è accaduto, e si ci chiede come sia possibile che non sia stato fatto nulla. Probabilmente sono stati fatti diversi errori di superficialità nel post partita di Milan-Lazio di campionato: in evidenza è stato messo solo quanto fatto da Kessie e Bakayoko con la maglia di Acerbi, ma in realtà il problema era molto ampio, cosi come testimonia la rissa a fine gara. Su una cosa tutti sono d'accordo: il calcio italiano e le istituzioni devono iniziare a usare la linea dura per combattere questo scempio, altrimenti sarà sempre più difficile parlare di calcio giocato. Intanto un dirigente molto importante ha rifiutato il Milan. Continua a leggere >>>

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