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Jesus Suso, ex esterno offensivo del Milan (credits: GETTY Images)
Quella che doveva essere la gara del riscattoe determinare l'uscita da un periodo profondamente negativo, che ormai si trascina da inizio febbraio, è stata al contrario l'ennesima conferma di quanto Jesùs Suso sia in crisi. Evanescente, a tratti indisponente e per nulla utile alla causa rossonera. Lo spagnolo continua a deludere le aspettative e ora la pazienza dei tifosi comincia ad essere al limite.
Il derby di ieri sera non solo ha confermato lo scarso stato di forma dell'ex Liverpool, ma ha dato l'ennesima dimostrazione di quanto la carriera dello spagnolo sia caratterizzata da continui sali e scendi. Periodi in cui risulta devastante e decisivo per la sua squadra, che si oppongono ad altri - come quest'ultimo - in cui l'esterno del Milan è assente dal match.
Per molti il motivo è da ricercare in uno stato fisico condizionato da una forma di pubalgia che lo tormenta da dicembre, quando fu costretto a fermarsi per alcune gare. Una problematica che se fosse confermata difficilmente verrebbe presa sotto gamba dallo staff medico rossonero, il quale non ha mai posto il veto in questi mesi all'impiego dello spagnolo in campo. L'infiammazione al pube, dunque, non può essere un'attenuante, anche perché la gara di ieri sera ha dimostrato come la prestazione di Suso sia migliorata nei minuti finali: dai suoi piedi è nato il gol di Musacchio.
Secondo alcuni - Berlusconi - dovrebbe giocare trequartista, secondo altri, in questo momento, non dovrebbe stare fuori perché il Milan non può permettersi di giocare in 10 per 70 minuti. Rimane il fatto che anche ieri Suso è stato un fantasma. I numeri sono impietosi. Non segna dal 21 gennaio a Marassi contro il Genoa, esattamente dove andrà a giocare il Milan la prossima gara: che sia la volta buona per rivederlo finalmente ai suoi livelli? Intanto, il presidente Scaroni è tornato sul derby e sulla lite tra Kessiè e Biglia: ecco cosa ha dichiarato>>>
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