Il casting è aperto, proprio come la scorsa stagione. Il Milan si prepara al rush finale per la rincorsa alla Champions League, senza dimenticare la doppia semifinale di Coppa Italia, ma il futuro di Sergio Conceicao sembra già segnato. Nonostante la vittoria della Supercoppa, e un altro trofeo da poter conquistare, il tecnico portoghese potrebbe salutare dopo soli 6 mesi. La dirigenza rossonera si prepara a una nuova rivoluzione e l'ingaggio di un vero e proprio direttore sportivo rischia di portare ulteriori cambiamenti. Ecco, dunque, che si ripete una scena già vista durante la scorsa stagione, quando l'addio di Stefano Pioli si fece sempre più certo e iniziarono a diffondersi tantissimi rumors su quello che sarebbe stato il nuovo allenatore del Milan.


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Panchina Milan, Fabregas stuzzica ma non convince tutti: i suoi pro e contro
L'idea Fabregas
—I nomi sono diversi ma, più o meno, li conosciamo tutti. Da Massimiliano Allegri a Maurizio Sarri, passando per Roberto De Zerbi e concludendo con il sogno di tutti i tifosi: Antonio Conte. Eppure, da qualche giorno si fa largo un altro nome in particolare, un profilo che stuzzica ma non convince del tutto. Parliamo di Cesc Fabregas.
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Il tecnico spagnolo sta sorprendendo tutti con il suo Como. 13esimo in classifica da squadra neopromossa, un bel gioco e la crescita, evidente, dei suoi giovani talenti. Fabregas si sta guadagnando la stima di molti e il suo nome non poteva non essere accostato a diversi Top club europei. Eppure, sulle sue spalle pesa un enorme macigno, poiché, difatti, il Como rappresenta la sua primissima esperienza da allenatore. L'ex calciatore ha iniziato nel 2023 con la Primavera dei biancoblù, per poi passare a vice allenatore della prima squadra a metà stagione e concludere come primo tecnico alla promozione, in Serie A, del club di proprietà dei fratelli indonesiani Hartono.
I suoi pro e contro
—Ecco, dunque, che l'inesperienza rappresenta il primo grande svantaggio della sua candidatura alla panchina rossonera. Il Milan, in questo preciso momento storico, necessita di una guida diversa, un allenatore navigato che possa rimettere in sesto un ambiente certamente influenzato da questa annata negativa. Le vicissitudini societarie, qualora continuassero, potrebbero poi colpire pesantemente Fabregas, il quale dovrebbe poi far fronte a circostanze mai vissute prima.
Tuttavia, il tecnico spagnolo porta in dote una grande capacità di gioco. La sua filosofia è sempre stata chiara, sia nelle sconfitte che nelle vittorie. Le parole espresse, subito dopo la partita di San Siro proprio contro il Milan, dipingono perfettamente il suo obiettivo: "Chiamatemi perdente, ma vedere giocare così dei ragazzini è un godimento". Fabregas potrebbe donare alla squadra rossonera quell'identità di gioco che manca da diverso tempo. Il Milan, soprattutto durante questa stagione, è stato spesso criticato per l'effettiva mancanza di idee, per un protocollo tattico molto piatto e l'affidamento alle sole qualità dei singoli.
Qualora supportato a dovere, sia sul mercato che nella protezione mediatica, Fabregas potrebbe certamente fare bene. Ciononostante, non è da sottovalutare la reazione che potrebbero avere i tifosi rossoneri. L'ambiente attorno al Diavolo è forse il peggiore degli ultimi anni e l'ingaggio di un tecnico promettente ma con poca esperienza rischia di inasprire ulteriormente il già logorato rapporto tra supporters e dirigenza.
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