Prendiamo spunto da Ancelotti
—Il consiglio migliore, per cercare di raddrizzare immediatamente la barca, è uno solo: prendiamo spunto da un totem come Carlo Ancelotti. Appendiamo il Milan attuale su una lavagna, analizziamo ogni sua singola pedina e cerchiamo di trovare una quadratura fra difetti e qualità. Cosa ne esce? Una squadra veloce, capace di far male qualunque avversario in contropiede. Ai fan del bel gioco apparirà come un'eresia ma, purtroppo per voi, a calcio si può vincere in diversi modi.
Assurdo, pensateci un attimo, attuare delle ripartenze invece di subirle. In qualunque modo voi mettiate in campo questo Milan non è uscirà mai un calcio dominante poiché, a volte, c'è bisogno di una bella dose di umiltà. Il gruppo rossonero, ai fatti, può contare su alcuni giocatori dalle spiccate qualità: Reijnders, Theo Hernandez, Fofana, Maignan, Leao, Morata e Pulisic. Eppure, per attuare una strategia imperante serve anche altro.
Che Fonseca faccia come Ancelotti al suo tempo. Sono i giocatori a fare il modulo, e lo stile, e non viceversa. C'è ancora tempo, siamo pur sempre alla seconda giornata, e non vi è ancora alcuna crisi. Tuttavia, bisogna dare immediatamente un messaggio chiaro e forte già nel prossimo match contro la Lazio. LEGGI ANCHE: Milan, si può sorridere? Pavlovic unica nota lieta, ma occhio ai giudizi
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