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Pirlo: “E’ stato complicato lasciare il Milan. Su Maldini e Costacurta…”

Salvatore Cantone

Andrea Pirlo, ex centrocampista del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante l'evento di presentazione "La Notte del maestro". Le sue parole

Andrea Pirlo, ex centrocampista del Milan, ha rilasciato delle dichiarazioni durante l'evento di presentazione "La Notte del maestro". Ecco le sue parole a RMC Sport: "Perchè lascio? Il fisico cominciava a dare dei segnali. Quando gli altri fanno e danno più di te, capisci che forse è ora di smettere. Il gol più bello? Non ne ho fatti tantissimi. Il primo al mondiale contro il Ghana però me lo ricordo bene. Il gol nella finale di Champions del 2007? Era uno schema. Quanto varresti adesso? A zero... a 22 anni volevo quello perché venivo da Brescia. Dissi va beh, proviamo".

Sul momento più bello al Milan: "Sono stati 10 anni fantastici e irripetibili. Ho vinto tutto con un gruppo meraviglioso. Sempre gli stessi giocatori. Si diventa una famiglia. Il Barca? Tante trattative ma ho sempre voluto rimanere al Milan. Meglio di lì non potevo stare. Ho giocato poco per l'Inter e la Juve. Non ho nulla di più da chiedere. Complicato lasciare i rossoneri, ma a un certo punto cerchi stimoli. E la Juve me li aveva dato. C'era voglia di tornare a vincere. Le mie qualità? Sono un giocatore particolare, con grande visione di gioco, elegante, un maestro in campo. Spero si ricordino di quello che ho fatto. 40 anni? Si, sto preparando la gara di addio. Poi vedremo cosa fare nel mio futuro. Brescia e New York City sarà presente il prossimo 21 maggio. L'inizio e la fine. Ci sarà anche il blocco della Nazionale: Buffon, Del Piero, Totti, Gattuso, Materazzi e molti altri".

Su Real-Juventus: "La si vive malissimo. C'è sempre la voglia di vincere, anche quando come Gigi capisci che sei al capolinea. Il rigore poteva anche starci. In quell'occasione un arbitro più furbo avrebbe lasciato andare ai supplementari. Gli stadi? Bellissimi, spero ci sarà tanta gente è una bella atmosfera nella mia gara di addio. Il passato? Ogni tanto vado a guardare i video su internet. Quelli del 2006 ovviamente hanno una predilezione. Il compagno più forte? Ronaldinho. Avversario? Messi. Il giocatore più fastidioso? Sung La".

Su chi gli ha insegnato di più nella sua carriera: "Davvero tanti, ma forse al Milan Maldini e Costacurta mi hanno fatto capire molto su quei colori e sul calcio che conta. Nesta gran difensore. Il più casinista? Cassano. Gattuso ha fatto una straordinaria carriera pur avendo pochi mezzi tecnici. Cancellerei certamente la finale di Instanbul. La finale del mondiale sicuramente il giorno più bello mai vissuto in carriera".

Sulle polemiche di ieri: "Sul rigore mi sarei arrabbiato come Buffon. Dopo una partita così ti manda fuori di testa. Gigi in quel momento avrebbe potuto dire qualsiasi cosa. Quando recuperi un 3-0 a Madrid, saltano i nervi. Allegri aveva ancora due cambi e poteva giocarsela meglio ai supplementari. Purtroppo quando sbagli la prima partita poi è sempre complicato. A certi livelli bisogna essere bravi a non sbagliare".

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