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Stefano Pioli durante Milan-Inter 2-2 (credits: GETTY Images)
ULTIME MILAN - Stefano Pioli, nuovo tecnico del Milan, ha parlato in conferenza stampa a 'Casa Milan': tanti i temi toccati dall'allenatore emiliano. Queste le dichiarazioni di Pioli:
Sul suo arrivo al Milan: "Mi preparo con grande entusiasmo perché so di essere stato chiamato da un grande club, tra i più prestigiosi al mondo. Voglio fare un buon lavoro perché il Milan è un'ottima squadra, con ottimi giocatori e penso si possa fare bene per la società che ha. Ha creduto in me".
Sullo scetticismo che lo circonda tra i tifosi: "Ho grande rispetto per i tifosi, hanno diritto di critica ed è uno stimolo ulteriore per fare il meglio possibile. Lavoreremo in tutte le direzioni, soprattutto sulla testa dei giocatori per trasmettere idee e principi. Saranno dieci giorni molto importanti che precedono il Lecce e cercherò di sfruttare ogni istante".
Sul lavoro di Marco Giampaolo: "Marco è un ottimo allenatore, ma ha idee diverse per impostazione e tenuta della gara. Io dovrò essere bravo a fare arrivare le mie idee ai giocatori e capire da che punto partiamo. Partiamo da un buon livello, so di un gruppo professionale, di ragazzi di valore tecnico e morale e so che Marco ha lavorato bene e troverò una squadra con cultura deò lavoro. Vorrei far giocare alla squadra un calcio che loro sentono positivo e che interpretano con piacere perché sono giovani e hanno le qualità caratteriali per giocare nel Milan ed a 'San Siro'. Io devo dare loro tutto il coraggio possibile".
Sui suoi principi: "Idee, intensità e spregiudicatezza".
Sulla contestazione social e sul suo tifo per l'Inter: "Non ho social, non sono sui social e se trovate profili non è il mio. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione ma preferisco chi lo fa guardandomi negli occhi. Il passato è passato, è come confondere un ragazzino di tredici anni paffutello con un uomo maturo, pelato e con la barba con tanta voglia di fare bene. Questo è importante e i giudizi devono essere su quello che farò e non su quello che sono stato da bambino senza le idee chiare".
Sulla scelta del Milan: "Penso positivo, siamo il Milan e lotteremo per raggiungere i migliori risultati sportivi. Di questo devono essere convinti anche i nostri giocatori. Abbiamo un passato glorioso e dobbiamo avere un presente degno. Le difficoltà ci sono ma vanno superate lavorando con intensità e qualità per diventare una squadra vera, unita e coesa".
Sull'etichetta di 'normalizzatore': "Mi adatto ai giocatori e alle caratteristiche. Mi sento un insegnante: voglio migliorare i miei giocatori singolarmente e nel collettivo. Ci sono tante belle qualità e caratteristiche e dobbiamo trovare il modo di farle esplodere. Le condizioni, strutture, l'ambiente e la società ci sono tutte. Dobbiamo riconquistare i tifosi che sono lì ad aspettare le nostre prestazioni. Sono passionali ed esigenti ed è giusto perché hanno visto giocatori importanti"-
Sulle partite fin qui giocate dal Milan: "Ho visto quasi tutte le partite del Milan nonostante mi abbiano contattato solo lunedì sera. Mi interessa capire i giocatori ed entrare nelle loro teste. Sono molto esigente con me stesso e lo sono con i giocatori. Non sopporto la superficialità, la poca volontà e la poca ambizione. Dobbiamo dare tutti il massimo per i risultati, con un campionato davanti. Subentro a 31 partite dalla fine e c'è tanto spazio per far bene e lavorare bene. Il tempo deve essere nostro alleato, non nostro nemico, va sfruttato per lavorare bene".
Sull'obiettivo Champions League: "Dobbiamo lottare per cercare di andare in Champions".
Sul recupero dei rossoneri in classifica: "Ci sono giocatori che possono strappare la partita. Mix di qualità tecniche e fisiche per mettere in piedi un calcio intraprendente, propositivo ed efficace. Dobbiamo lottare con squadre forti, specie nelle prime 4/5 posizioni dove sono preparate, con organici importanti, ma dobbiamo avere coraggio e consapevolezza delle nostre qualità, forze e difficoltà da superare. Devono emergere le nostre potenzialità e dobbiamo competere con tutti".
Su come vede il calcio: "So che tipo di interpretazione voglio dare e credo che le caratteristiche dei calciatori siano adatte a questo tipo di interpretazione. Mi piace pensare che il mio modo di giocare, e ho avuto già dei riscontri, vede i giocatori, con passione ed entusiasmo, affrontare certe situazioni e un certo tipo di calcio. Quando un giocatore sta bene con i principi è pronto a dare tutto e noi ne abbiamo bisogno".
Sul confronto con la sua precedente esperienza all'Inter: "Credo che sia sbagliato comparare esperienze e situazioni perché cambiano interpreti e ambiente. Nella mia vita e nella mia carriera non mi sono mai guardato alle spalle ma avanti. Voglio conoscere i giocatori e poter fare insieme un buon lavoro".
Su Krzysztof Piatek e Lucas Paquetá: "Piatek è un grande attaccante che viene condizionato dal lavoro della squadra. Più faremo meglio e porteremo giocatori all'interno dell'area e più avrà possibilità di far gol. Abbiamo anche altri giocatori offensivi molto forti. Paquetá è una mezzala di qualità con buona quantità, completa, mi piace spostare le posizioni dei giocatori durante la gara. A volte sarà più in mezzo al campo, a volte tra le linee. Ha inserimenti e gol nelle corde. Abbiamo tanti centrocampisti che come caratteristiche mi piacciono. Qualità, inserimento e possono concludere, le caratteristiche sono giuste".
Su Rafael Leao e Jesús Suso: "Leao ha un potenziale importante e di altissimo livello che va sfruttato ma in questo momento non sono in grado di dire se sarà un punto fermo. Saranno tutti coinvolti, tutti importanti e tutti devono darmi il massimo. Io schiererò la formazione migliore per la vittoria. Lui ne ha tanta di qualità. Suso è un giocatore di qualità che va messo in condizione di sfruttare l'uno contro uno".
Sulla determinazione che vuole vedere nella sua squadra: "Giocare con qualità ed intensità: questo è il calcio moderno. Si parla tanto di bel calcio, in modo propositivo. Molto passa dalla fase difensiva, vogliamo interpretarla come fosse una fase d'attacco essendo intensi e aggressivi per portar via il pallone e giocare noi".
Sul modulo che schiererà: "I numeri interessano a voi, non a me. A me interessano i principi di gioco. Abbiamo determinate caratteristiche che intendo sfruttare. Vogliamo avere un'identità di squadra, il che significa saper sfruttare le potenzialità durante la gara".
Su Milan-Lecce: "Preparerò nei dettagli la partita, sia io che il mio staff. Siamo il Milan, giochiamo la prossima gara a 'San Siro'. Ci vuole grande determinazione e vogliamo indirizzare la nostra tensione in senso positivo, per cercare di vincere la prima gara".
Su quale sarà il suo slogan: "Vincere".
Sul suo carattere: "Sono esigente ma curo molto i rapporti individuali anche sul carattere".
Sugli errori del passato: "Da tutte le esperienze ho tratto degli insegnamenti, bisogna pretendere e voglio che i miei giocatori diano il massimo e devo far sì che i giocatori stiano sul pezzo. Solamente con il duro lavoro e il lavoro di qualità, con la rinuncia di certi egoismi individuali si ottengono buoni risultati. In passato avevo mollato la presa, ora non farò più". Per le parole dell'amministratore delegato rossonero, Ivan Gazidis, continua a leggere >>>
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