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Walter Zenga, ex allenatore del Crotone (GETTY Images)
Dal nostro inviato a San Siro Edoardo Lavezzari
Walter Zenga, allenatore del Crotone, ha parlato in sala stampa al termine della sfida di San Siro tra la sua squadra e il Milan, queste le sue parole: "Nel primo tempo non abbiamo mai passato la metà campo, non perchè non lo volessimo fare, ma perchè abbiamo sbagliato troppi passaggi e questo dipende dalla qualità dei giocatori, nel secondo tempo con l'ingresso di Crociata qualcosa è cambiata. Mercato? La domanda è se prendere un attaccante o un giocatore in grado di rifornirlo di palloni. Se prendi un bomber da 20 gol e poi non gli arrivano i palloni...".
I gol su palla inattiva: "E' il primo che prendiamo da quando ci sono io e posso parlare solo del mio periodo. Difendiamo in maniera abbastanza singolare, teniamo qualcuno per la ripartenza. Il gol di oggi, poi, è una carambola, una casualità. Con Roma e Lazio abbiamo preso sempre gol su azione".
Le proteste: "Se anche ci fosse qualcosa da protestare, cosa potremmo dire adesso? Il VAR? C'è un immagine mia e di Rino che ci guardiamo e non sappiamo cosa succede. Noi allenatori non possiamo guardare i replay e non sappiamo cosa succede esattamente e siamo gli unici, ma non è una critica al VAR è solo un piccolo problema che magari in futuro cambierà. Non è una critica, sono arrivato ieri, sicuramente non mi metto a polemizzare".
I fischi del pubblico: "Sono interista, sono contento di esserlo e non mi aspettavo nulla di diverso dai tifosi. L'unica cosa, mia mamma è morta, ma i fischi vanno bene, anzi mi soddisfa ancora di più sapere di aver fatto parte di una squadra detestata dagli avversari. L'indifferenza sarebbe molto più brutta".
La qualità della partita: "E' difficile commentare a caldo, ho una visuale schiacciata e sono sotto stresso, valuto solo la mia squadra, per giudicare bene devo riguardarla nella notte un paio di volte, come faccio sempre".
I complimenti di Gattuso: "Io e lui siamo stati bandiere delle loro squadre, spesso e volentieri oggi ci sono giocatori che non sanno nemmeno chi sei e questo è cambiato molto rispetto ai nostri tempi"
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