Il trionfo del Milan contro il Sassuolo che ha consegnato lo scudetto ai rossoneri è l'apice di un lavoro iniziato diverso tempo fa. La capacità di programmare è alla base del calcio, e il Milan ha dimostrato davvero di saperci fare.
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Rigori, favori e conti in rosso: l’Inter le ha provate tutte, ma… Spiaze
La vittoria dello scudetto del Milan ha gettato ombre sulla programmazione dell'Inter, affidatasi ad Inzaghi dopo l'addio di Conte.
Un po' meno, invece, i cugini dell'Inter, che nonostante le spese elevate e i diversi episodi a favore capitati durante l'anno, non sono riusciti a bissare una vittoria che ad inizio stagione pareva scontata.
Il percorso dei nerazzurri parte con alcuni colpi di scena. Gli addii di Hakimi, Lukaku e soprattutto di Antonio Conte, obbligano la dirigenza a cambiare. E così, la panchina nerazzurra vede l'arrivo di Simone Inzaghi.
L'obiettivo è presto chiaro: continuare a vincere puntando su giocatori esperti ed in grado di garantire punti a profusione. Tutto ciò senza poi investire chissà quali capitali, visto i conti piuttosto in rosso degli Zhang.
E così, si punta sull'usato sicuro: Hakan Calhanoglu dal Milan, Edin Dzeko dalla Roma e JoaquinCorrea dalla Lazio, l'unico vero colpo da capogiro, insieme a Denzel Dumfries, chiamato per rimpiazzare il forte terzino marocchino.
La stagione dell'Inter inizia come previsto, e prosegue senza particolari intoppi, anche e soprattutto dal punto di vista fisico. Davvero pochissimi infortuni, mai uno degli uomini chiave perso per lunghi periodi, eccezion fatta per Brozovic, mancato nel momento chiave. La formazione di Simone Inzaghi, però, non aveva fatto i conti con la grinta e con il cuore dei giocatori rossoneri, andati anche oltre alla sfortuna dei tanti k.o. fisici.
Il Milan è andato oltre anche alle tantissime situazioni dubbie del campionato, dove l'Inter, per altro, è quasi sempre stata favorita. La punta dell'iceberg è stata raggiunta in occasione dalla mancata assegnazione del rigore al Torino, nel contatto Belotti-Ranocchia.
Ma gli episodi dubbi sono stati tanti: il rigore fischiato nel derby di andata (molto simile a quello concesso a Lautaro in Coppa Italia, entrambi dubbi), la gomitata di Dzeko ai danni di Modolo nella gara casalinga contro il Venezia, e la "farsa" dello Stadium contro la Juventus.
Insomma, l'Inter ha avuto, direttamente o indirettamente, davvero tante opportunità per spiccare il volo ai danni del Milan. Ma, per demeriti propri e meriti altrui, i ragazzi di Inzaghi non hanno portato a termine la missione.
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