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Stadio Meazza in San Siro, Milano. L'impianto viene utilizzato da AC Milan e FC Inter per le partite di Serie A, Champions League, Europa League e Coppa Italia (foto: Getty Images)
E' noto ormai da tempo l'intenzione del Milan di avere un nuovo stadio di proprietà. I rossoneri hanno in mente di allontanarsi da San Siro e realizzare una struttura in solitaria che faccia esplodere i ricavi e sia attrattiva 365 giorni l'anno. Il Milan è già molto avanti nel progetto, l'Inter invece, viste le difficoltà finanziarie potrebbe anche riconsiderare l'offerta di Giuseppe Sala, sindaco di Milano, che recentemente ha provato a rilanciare, proponendo la ristrutturazione del Meazza
Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, il sindaco di Milano Sala sta provando a mantenere Milan e Inter a San Siro. Il sindaco ha trovato una sorta di 'formula magica': ristrutturazione dello stadio a prezzi contenuti (300 mln), le squadre potrebbero giocare durante i lavori (soluzione che il Milan non trova molto praticabile, come dimostra anche il Barcellona, trasferitosi in uno stadio molto più piccolo durante la ristrutturazione del Camp Nou)e posti executive in grande quantità. Apparentemente, una formula magica. Strano che non sia stata mai proposta prima dai numerosi studi di architettura interpellati. Il Milan, comunque, ha già fatto passi concreti verso il nuovo stadio a San Donato. Sembra infatti che ormai i buoi siano già scappati dalla stalla. Il dado sembra tratto.
In settimana il Comune parlerà e darà l'ok per l'interesse sul nuovo impianto. La giunta comunale voterà per il progetto stadio. A metà febbraio ci dovrebbe essere il nuovo passaggio formale per rettificare tutto con il consiglio comunale. A quel punto mancherebbe solo l'ok dalla Regione per sistemare l'impatto urbanistico e di viabilità. I rossoneri si sentono tranquilli. Il Milan è molto avanti e punta ad avere tutti i permessi necessari nel 2024, per iniziare a costruire il nuovo stadio del futuro. LEGGI ANCHE: Razzismo contro Maignan, tra indignazione e solidarietà. Le reazioni social
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