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San Siro alza il livello di sicurezza: riconoscimento facciale per combattere la violenza negli stadi

San Siro alza il livello di sicurezza: riconoscimento facciale per combattere la violenza negli stadi - immagine 1
Il calcio italiano si prepara a un cambio di rotta nella gestione della sicurezza negli stadi: ecco le novità in arrivo a San Siro
Alessia Scataglini

Il calcio italiano si prepara a un cambio di rotta nella gestione della sicurezza negli stadi. Mentre il processo contro il tifo organizzato di Inter e Milan prende il via, il sistema di riconoscimento facciale è pronto a debuttare. Dopo mesi di analisi e verifiche normative, il Meazza diventerà il primo stadio italiano a implementare questa tecnologia per contrastare episodi di violenza e ingressi illeciti.

Ieri mattina, i delegati di M-I Stadio e la Polizia Scientifica hanno già effettuato i primi test, sperimentando il funzionamento del software ai tornelli d'accesso. Se le simulazioni forniranno risultati positivi, il riconoscimento facciale sarà ufficialmente attivato entro la fine della stagione. Il nuovo sistema interesserà tutti i varchi, compresi quelli utilizzati in passato per accessi irregolari da parte degli ultras, spesso ottenuti con minacce agli steward.


Inter e Milan hanno accolto con favore l’iniziativa e si sono costituite parti civili nel processo contro gli ultras presso il Tribunale di Milano, sostenute anche dalla Lega Serie A. L’obiettivo non è solo quello di rafforzare i controlli, ma anche di ottenere un rimborso dai gruppi organizzati per i danni causati nel tempo.

Tolleranza zero: biglietti, steward e nuove regole

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Le misure per arginare le infiltrazioni del tifo violento non si limitano al riconoscimento facciale. Su indicazione della Procura, Inter e Milan hanno dovuto adottare un piano di azione rigoroso per evitare il commissariamento. Tra i provvedimenti più significativi, il divieto per giocatori e tesserati di avere contatti con i capi delle Curve e una stretta sulla distribuzione dei biglietti, sia per le gare casalinghe che per le trasferte. I tagliandi non vengono più gestiti dai referenti del tifo organizzato, eliminando così un mercato parallelo.

Negli ultimi mesi, inoltre, gli steward agli ingressi sono stati affiancati da agenti di polizia e carabinieri, con l’obiettivo di prevenire episodi di intimidazione e garantire un controllo più efficace.

Parallelamente, la Questura ha introdotto una serie di misure punitive per chi trasgredisce le regole: divieto di striscioni e bandiere, circa 250 Daspo e 300 allontanamenti dall’inizio di ottobre oltre che centinaia di multe per violazioni del regolamento d’uso e sanzioni più severe per i recidivi, fino alla sorveglianza speciale

Nuovo assetto societario per la gestione del tifo

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Un altro aspetto cruciale della riforma riguarda la riorganizzazione interna dei club. Inter e Milan stanno rivedendo le figure responsabili della sicurezza e degli SLO (Supporter Liaison Officer), ruoli chiave nella gestione del rapporto tra le società e i tifosi. L’obiettivo è quello di garantire un dialogo trasparente, libero da pressioni esterne e condizionamenti da parte del tifo organizzato.

Con il riconoscimento facciale e un rafforzamento generale delle misure di sicurezza, il calcio italiano punta a voltare pagina nella gestione degli stadi. 

Il progetto avviato a San Siro potrebbe presto diventare un punto di riferimento per altri impianti italiani. Se il sistema funzionerà come previsto, non è escluso che la tecnologia di riconoscimento facciale venga adottata anche in altre città.

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