Un 'affarone' che sa di disperazione e zero idee. E' stata, ancora una volta, un'operazione per fare cassa. Diciamocelo, perchè no? E nemmeno troppo riuscita, visto che Correa 12 mesi fa fu pagato 32.5 milioni (fonti Calcio e Finanza) e oggi andrebbe via, se riscattato, a 12 (2 milioni di presito oneroso e 10 di riscatto). Ad oggi l'Inter ha acquistato per 34 milioni (di cui, un terzo, 13.5 milioni, spesi per riscattare giocatori presi l'anno scorso, come Acerbi e Asllani) e venduto per 130, vincolando pesantemente il mercato dell'anno prossimo con riscatti pesanti, come Frattesi e Carlos Augusto. Nessuno lo dice, ma l'Inter - solo per confermare questa rosa l'anno prossimo (già ricca di over 30 come Cuadrado, Sommer, Arnautovic, Sanchez..) dovrà vendere un big, l'ennesimo. Ora, pensate per un attimo se Cardinale avesse questo saldo di mercato. Questo 'score' o questa prospettiva. Cosa leggeremmo sui giornali e sui social? Cosa avremmo detto?
Non sto dicendo che l'Inter oggi sia debole o poco competitiva, anzi, resta- nonostante tutto - dignitosamente in piedi e in corsa per grandi traguardi (malgrado vistose pecche), ma attenzione a non prendere per oro tutto quello che luccica. Perchè l'Inter sta silenziosamente ipotecando il suo futuro, nel silenzio più assoluto della stampa di settore, che - al contrario - persiste nel descrivere Marotta come un principe senza macchia: alto, bello e con gli occhi azzurri. Intendiamoci, sta facendo (e bene) solo ciò che gli impone la proprietà: e cioè raggranellare più soldi possibili in vista di una scadenza, quella con Oaktree, sempre più imminente. Zhang infatti dovrà restituire oltre 300 milioni al fondo americano entro fine stagione. Una deadline stringente e rischiosissima. Sta giocando alla roulette russa e in pochi lo dicono.
Perchè vi stiamo raccontando queste cose che non c'entrano nulla con il Milan? Perchè ogni tanto occorre anche guardarsi attorno e capire il contesto in cui ci si trova. Perchè sentiamo ancora troppi tifosi del Milan estremamente scettici e iper-critici. Nei confronti di questa proprietà (RedBird) e quella prima ancora (Elliott). E di fronte a questa campagna acquisti, che ha portato il Milan - come vi avevamo ampiamente anticipato (vedi questo mio tweet del 26 giugno) - a spendere più di quanto incassato, aumentando ulteriormente il monte ingaggi.
Continuiamo a ribadirlo per i più distratti. Non è più il Milan di Berlusconi, questo è chiaro, dove il concetto di italiani, famiglia e bandiera ancora aveva un senso. Ma oggi il Mondo è andato avanti e quella realtà non può più esistere. RedBird ne sta re-inventando un'altra, con largo anticipo su tutte le altre. Il Milan oggi è un unicorno, una realtà unica in Italia, capace di non avere debiti e di pagare cash. Senza doversi più presentare alla controparte col cappello in mano, elemosinando sconti o trattamenti di favore. Si paga sempre, si paga tutto, si paga cash. Non a caso, il Milan è l'unica squadra (o quasi) a fare affari costantemente con l'estero, dove i soldi ci sono, li chiedono e li prendono. In Italia, invece, si va ancora per amicizie e procuratori.
Dinnanzi a una campagna acquisti faraonica che ha indubbiamente rinforzato il Milan (sfido chiunque a dire il contrario) c'è ancora chi guarda il dettaglio, la pagliuzza: il vice-theo, il terzino destro, Krunic regista, Pioli il normal-one o la grande punta che manca, ma che - attenzione - potrebbe arrivare. Ok, si è fatto tantissimo ma non è stato fatto tutto: va bene, ma in una sola sessione di mercato non è facile. Intanto l'Inter ha fatto cassa, la Juventus non ha comprato nessuno e il Napoli pure (ma ha perso Kim).
Non so come andrà a finire questa stagione, ma sicuramente si è lavorato bene e va riconosciuto. Per una volta, amici rossoneri, gonfiate il petto e tirate fuori l'orgoglio: questo Milan è solido e ha il futuro dalla sua. Vi pare poco? LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan, il Chelsea apre al prestito di Lukaku
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